Green economy: la formula verde della FIA, la formula sostenibile delle squadre
venerdì 16 dicembre 2011 · Politica
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Sull’impatto ambientale si gioca una sfida d’immagine e di pubbliche relazioni. La Comunità Europea ha già chiesto ad Ecclestone una corsa con la partecipazione esclusiva di auto elettriche. La FIA da parte sua si è mossa per ridurre le cilindrate e abbassare i consumi.
“Oggi – ha spiegato Jean Francois Caubet della Renault – cominciamo le gare con 170 chili di benzina. Nel 2014 cominceremo con 130, quasi il 35 percento in meno”. Oltre al fatto che verrà incentivato l’impiego del kers per il recupero dell’energia.
I numeri però dicono che gli aspetti tecnici c’entrano poco con la sostenibilità. Secondo le analisi commissionate dalla FOTA a Trucost, nel 2009 le squadre correndo in pista hanno generato qualcosa come 215 mila tonnellate di anidride carbonica. Cioè niente, perché gare e test contribuiscono soltanto per lo 0.3 percento alle emissioni complessive generate nell’arco di una stagione.
L’aliquota principale – stando al Financial Times – arriva piuttosto dalla lavorazione dei materiali, dal consumo di elettricità e dai viaggi. E a proposito degli spostamenti, Norbert Haug faceva notare che “se vai dall’Europa al Giappone con un 747, ti serve più carburante di quello che si impiega in una stagione intera di Formula 1”.
È su questo aspetto che le squadre investono in autonomia, parallelamente agli interventi della FIA sui regolamenti tecnici. Per esempio la McLaren con la collaborazione di Vodafone ha ristrutturato l’impianto di telecomunicazioni, spedisce meno uomini in trasferta, sviluppa le simulazioni a Woking e invia i risultati in tempo reale al circuito.
Poi lontano dalla pista, per tagliare le emissioni ogni team fa la sua parte, tra vernici ecocompatibili, ristrutturazioni delle aree delle fabbriche a basso rendimento energetico e ottimizzazione della logistica. Così oltre all’ambiente sorridono anche i conti.
