Costi e risorse, si sgretola la FOTA: Ferrari e Red Bull lasciano il fronte

sabato 3 dicembre 2011 · Politica
tempo di lettura: 2 minuti

Due lettere con gli stessi contenuti e lo stesso destinatario. Dopo il Gran Premio del Brasile una è partita da Maranello, l’altra da Milton Keynes per informare Martin Whitmarsh e la presidenza della FOTA in merito alla spaccatura definitiva.

Ferrari e Red Bull con effetto immediato sgusciano fuori dall’associazione delle squadre che dopo tre anni e mezzo di attività rischia di sfaldarsi. Ma tanto “la spinta propulsiva della FOTA – scrive il Cavallino – ormai si è esaurita”.

Il nucleo della contesa è sempre quello: la violazione del tetto di spesa da parte di Red Bull. A gennaio era un sospetto e l’aveva avanzato Max Mosley. A settembre sono arrivate le conferme attraverso i numeri dell’analisi condotta da Capgemini.

A Yas Island e Interlagos i team si sono seduti intorno al tavolo per inquadrare l’autocertificazione dei costi. E si è parlato pure di mettere i bilanci sotto il diretto controllo della FIA. Praticamente quello che voleva fare Mosley prima di andarsene. Ma l’accordo non c’è stato e lo strappo non s’è ricucito.

Stefano Domenicali in Corea l’aveva previsto: “Se non c’è lealtà, la nostra associazione non serve”. E pure Chris Horner era pessimista: “La FOTA ha raggiunto uno snodo importante. O si affrontano le questioni fondamentali o si lascia perdere“. Appunto.

Domenicali, Ferrari, Fota, Horner, Mosley, Red Bull, Whitmarsh,