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Felipe Massa, casco d’oro in Brasile: 100 gare in rosso, tra alti e bassi

martedì 29 novembre 2011 · Amarcord
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Cento cavallini rampanti sul casco di Massa a Interlagos, uno per ogni gara con la rossa, un traguardo che hanno superato solo Schumi e Barrichello, a 170 e 104. Felipe con Maranello ha sfiorato un Titolo, ma ha pure collezionato incidenti e batoste. Una carriera di alti e bassi che resta controversa.

Bahrain 2006. Si piazza secondo in griglia all’esordio in rosso e paga solo 47 millesimi a Schumi che va in pole. Deve tenere a bada Alonso, invece a metà gara va in testacoda alla staccata del rettilineo.

Turchia 2006. Prima pole e prima vittoria. Grazie anche al contributo involontario di Alonso che al pit-stop si infila tra le Ferrari e impedisce il gioco di squadra a favore di Schumacher.

Brasile 2006. In tuta verde oro, è il primo carioca che si impone a Interlagos dai tempi di Senna: “La vittoria della mia vita. E anche la corsa più facile”.

Canada 2007. Brucia il rosso in uscita dai box mentre è in pista la safety car. Lui dice: “In quel momento uno pensa alla gara, non può guardare le luci”.

Germania 2007. Fa a ruotate con Alonso sul bagnato, ma perde il confronto. Il sintomo della pressione che sente è il feroce dibattito che si accende tra lui e Fernando in sala stampa di fronte alle telecamere.

Ungheria 2008. Fa una partenza da urlo e va in testa. Si ferma in una nuvola di fumo a 3 giri dalla fine. Un successo mancato.

Singapore 2008. Riparte dal pit-stop col bocchettone della benzina agganciato. La colpa non è sua: è la squadra che gli dà il verde in anticipo.

Brasile 2008. Lui è perfetto, va in pole e vince sotto l’acqua. Quando taglia il traguardo è campione del mondo. Glock però è in crisi con le gomme e cede il passo a Hamilton che vince il Titolo all’ultima curva del campionato.

Ungheria 2009. Gli arriva sul casco la molla dell’ammortizzatore di Barrichello. Felipe chiude in anticipo la stagione, ma due mesi dopo riprende i test nella speranza di anticipare il rientro.

Cina 2010. Se la prende con Alonso che lo sorpassa all’imbocco della pit-lane. Monta una polemica che la Ferrari deve sedare con un comunicato.

Germania 2010. La Ferrari gli impone la ragione di squadra. Lo fa in modo troppo evidente perché Felipe non vuole cedere a Fernando. E ovviamente la Federazione se ne accorge.

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