Professione fotografo… in Formula 1: cinque domande a Bernard Asset

mercoledì 16 novembre 2011 · Esclusive
tempo di lettura: 3 minuti

A otto anni ha già le idee chiare: da grande vuole fare il fotografo, come il suo papà. Perciò alla prima comunione si fa regalare una Kodachrome e comincia a prendere la mano. Studia tre anni alla Gobelins di Parigi, una delle scuole fotografiche più prestigiose al mondo. Dopodiché si tuffa nel mondo dei motori.

F1WEB: Da quando ha cominciato a lavorare in Formula 1, com’è cambiato l’approccio dei media?

BA: La novità principale è arrivata con la tecnologia digitale e con internet, per me è stato nel 2004. Lavorando come free-lance, per essere competitivo ho avuto bisogno di un sito web da cui i magazine potessero scaricare le foto. Da allora gran parte del lavoro sulle immagini viene completato in circuito la domenica sera, mentre invece dieci anni fa bisognava tornare a casa, consegnare le pellicole in laboratorio e poi andare lunedì nelle redazioni. Oggi è meno stressante, ma si è perso il contatto con le persone. E con internet l’interesse per le foto migliori è calato.

F1WEB: Un week-end di gara comincia il giovedì e finisce domenica sera. Qual è il  momento migliore per scattare una foto?

BA: Qualunque momento è buono. Arrivando in pista il giovedì mattina c’è l’opportunità di scattare le foto ai piloti in abiti civili, senza gli sponsor. Venerdì e sabato nelle prove si può cercare qualche effetto speciale, eventualmente qualche primo piano nei box. Domenica diventa più una questione di fotogiornalismo. Con l’imprevisto di quello che può succede in gara.

F1WEB: Quante foto avrà scattato finora in carriera?

BA: Scattavo 1500 foto a gara quando c’erano le pellicole, adesso arrivo a 4000 con il digitale. Solo per la Formula 1 ne avrò fatte 800 mila, ma se sommiamo anche gli altri soggetti arriviamo a 2 milioni di foto! Però solo il 10 percento viene selezionato.

F1WEB: Si è mai perso una foto che avrebbe voluto scattare?

BA: Sì, certe volte succede. Lasci una postazione dopo che ci sei stato in piedi per un’ora e mezza e proprio un minuto dopo capita un incidente spettacolare. Ma una volta mi sono perso delle foto simpatiche con Schumacher a Madonna di Campiglio perché ho avuto un problema al laboratorio. Più recentemente mi è capitato alla partenza in Brasile, perché c’era un bug nella memoria della fotocamera.

F1WEB: Qual è la foto che ama di più?

BA: Mi piace parecchio una foto di Elio de Angelis in posa con la Essex Lotus 88 dopo una sessione di test privati a Laguna Seca prima della gara di Long Beach.