Tecpro, le barriere del futuro: più sicure per la Formula 1, più veloci da installare
sabato 5 novembre 2011 · Esclusive
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A Singapore la Mercedes di Schumi dopo il decollo sulla Sauber di Perez è andata diritta contro le barriere. Michael non si è fatto un graffio, la corsa è ripresa quasi subito perché sul tempo di neutralizzazione ha inciso soltanto la rimozione della macchina. Senza nessuna necessità di risistemare le protezioni a bordo pista.
Marina Bay è uno dei circuiti che adotta esclusivamente barriere Tecpro, quelle di nuova generazione, a blocchi in schiuma di polietilene con anima di metallo. Più sicure, ma anche più veloci da accomodare a valle di un incidente serio. Le produce un’azienda francese, Technic Protection International. A cui F1WEB ha chiesto un po’ di dettagli.
“Le barriere Tecpro – spiega Cédric Aguilera – vengono usate nelle curve e proteggono in caso di impatto frontale, a differenza dei guard-rail che vengono piazzati soprattutto in rettilineo. Quelle di categoria High Speed assorbono il 40 percento dell’energia in più rispetto ai sistemi di gomme, senza effetto boomerang”.
Il processo di sviluppo è partito quindici anni fa, poi nel 2004 Rafael Galiana, amministratore delegato e presidente di Tecpro, ha cominciato a studiare un modello di sicurezza più ampio per la Formula 1 in collaborazione con la FIA. Nel 2006 a Monza è arrivata la prima barriera Tecpro per l’alta velocità.
L’omologazione è delegata ai laboratori Dekra in Germania: “Il test all’inizio prevedeva delle velocità comprese tra 80 e 120 km/h. Poi abbiamo chiesto di spingere i collaudi al limite. Adesso siamo arrivati a velocità di 218 all’ora. L’abbiamo valutato anche direttamente sul campo, con l’incidente di Natacha Gachnang a 180 km/h in FIA GT nel 2010 ad Abu Dhabi”.
Oltre a Singapore, utilizzano Tecpro lungo tutto il percorso anche Abu Dhabi e Jaypee. Nei punti critici invece se ne servono Monza, Barcellona, Valencia, Silverstone, Melbourne e Monte-Carlo, alla chicane del porto dove si è schiantato Perez.
Comunque Tecpro non tratta in esclusiva la Formula 1 perché abbraccia GT1, WTCC e i maggiori eventi di karting, tra Race of Champions, Monaco Kart Cup e Las Vegas Skusa. E per il futuro nel mirino c’è il motomondiale: “Stiamo studiando la possibilità di produrre le barriere anche per le moto, sulla base dei test che vengono condotti in Italia sul circuito di Imola”.