2012, la Mercedes riscopre il sistema f-duct. Ma l’applica all’anteriore
venerdì 21 ottobre 2011 · Tecnica
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Prima del Giappone la Mercedes ha dovuto ripetere il crash-test frontale, perché per regolamento ci vuole un’omologazione nuova se le squadre apportano delle modifiche che hanno impatto sulla rigidezza. E la casa di Stoccarda a Suzuka cominciava a sperimentare una tecnologia che nel 2012 può diventare il must-have del paddock.
Si tratta di una rivisitazione del sistema f-duct che aveva escogitato la McLaren nel 2010: serviva a mandare in stallo l’alettone posteriore sfruttando un sistema complesso di canalizzazioni per sparare un flusso d’aria sul flap attraverso il cofano motore. Poi la FIA l’ha messo al bando perché per controllarlo i piloti lasciavano il volante e giocavano con le bocchette d’aspirazione.
Adesso la Mercedes riprende l’idea e l’applica all’alettone anteriore. Non c’è nemmeno bisogno dell’intervento del pilota perché la presa d’aria è quella già ricavata sulla punta del musetto: il flusso poi viene convogliato nei piloncini di sostegno dell’ala e finisce direttamente sul profilo principale, provocando il distacco della vena fluida e abbattendo il carico in rettilineo.
La trovata di Ross Brawn è legale anche ai sensi del nuovo regolamento perché il sistema è passivo e sfrutta la deformazione naturale dei materiali. L’anno scorso per l’ala posteriore ci avevano pensato parecchie squadre – anche la Ferrari – prima di intervenire sulle scocche, mentre cercavano di imitare il congegno della McLaren.
Brawn poteva tenersi il segreto fino al 2012. Invece lo anticipa col rischio di vedersi scopiazzare l’idea. Perché ha bisogno di capire se può dare adito a contestazione. Se fila tutto liscio con la FIA da qui alla fine del campionato, la Mercedes intorno all’f-duct anteriore è pronta a costruirci tutta la macchina dell’anno prossimo.