Professione fotografo… in Formula 1: cinque domande a Flavio Mazzi
giovedì 13 ottobre 2011 · Esclusive
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Classe 1956, diplomato in telecomunicazioni all’Istituto Tecnico Industriale di Modena, sulle spalle ha oltre 250 Gran Premi. Comincia nel 1976, tra Monza e Imola. Entra nel circus nel 1994 a seguito di Mimmo Schiattarella e un anno dopo si guadagna l’accredito della FIA come fotografo per Rombo. Nel 2000 fonda lo Studio Mazzi e lavora come free lance.
F1WEB: Da quando ha cominciato a lavorare in Formula 1, com’è cambiato l’approccio dei media?
Flavio Mazzi: Oggi lavorare con i media, per un free lance è molto difficile, in quanto sono le grandi agenzie che garantiscono una distribuzione molto valida delle immagini digitali. Con la fotografia digitale le agenzie sono in grado di mettere on line, quasi in tempo reale, le immagini dei week-end di gara.
Questo per me è il grande cambiamento.
F1WEB: Un week-end di gara comincia il giovedì e finisce domenica sera. Qual è il momento migliore per scattare una foto?
FM: Secondo me non c’è un momento migliore per scattare una foto, occorre scattare e riuscire a documentare il più possibile tutto quello he succede nel week-end di un Gran Premio.
F1WEB: Quante foto avrà scattato finora in carriera?
FM: Onestamente non ne ho la più pallida idea. Sicuramente tante tante, che sono tutte catalogate in archivio.
F1WEB: Si è mai perso una foto che avrebbe voluto scattare?
FM: Succede spesso, per distrazione o per disattenzione. Non sempre si riesce a cogliere l’attimo.
F1WEB: Qual è la foto che ama di più?
FM: Il podio in Canada nel 2006. Una foto scattata dall’alto, dove sembra che Alonso dia un pugno a Schumacher, è la foto che quell’anno ha vinto il premio Pepi Cereda.