PHOTO CREDIT · Red Bull Racing
Gran Premio del Giappone 2011, gara
domenica 9 ottobre 2011 · Roundup
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Vince il titolo sulla pista che ha incoronato i big tra i big, ma Vettel a Suzuka arriva terzo e prende lezioni da Button e Alonso su come va gestito un treno di gomme su una pista vera. In Giappone s’evidenzia meglio che altrove cos’è il drop-off che abbatte le Pirelli da un giro a quello dopo: Seb lo soffre, Jenson e Nando lo controllano. E perciò arrivano davanti.
Partenza… Vettel scatta malissimo. Allora per difendersi si sposta a sinistra e spinge Button verso l’erba. Jenson così perde la seconda posizione a vantaggio di Hamilton. I commissari indagano e archiviano. Nemmeno Schumi faceva le partenze assassine che fa Seb.
… e arrivo. Button se ne sta tranquillo mentre Alonso si avvicina. Tira solo all’ultimo, a due giri dalla fine, per tenerlo oltre la soglia di attivazione del DRS. Furbissimo e freddissimo.
Sempre loro. Massa e Hamilton un’altra volta in battaglia e un’altra volta a contatto, perché Lewis alla chicane imposta regolarmente la traiettoria come se accanto non avesse la Ferrari. L’aveva fatto già a Spa con Kobayashi ed era andato a muro. Dice: “Non ho visto che c’era Felipe”. L’altro: “Io ho visto lui”.
Safety car. Nell’incidente tra Massa e Hamilton, dalla Ferrari vola una paratia che resta in mezzo alla pista. In quel momento ci sono detriti anche alla curva 7 per un contatto tra Webber e Schumacher. Whiting allora fa uscire la safety car. Ci guadagna Alonso che chiude il gap su Vettel e poi lo passa alla seconda sosta.
Toro Rosso. Buemi riparte dal primo pit-stop e nota che l’anteriore destra non è serrata. Parcheggia e si ritira. A Shanghai la squadra aveva fatto lo stesso errore con Alguersuari. E forse a questo punto è il caso di rivedere le procedure.
Special thanks to… Il primo ringraziamento di Vettel nel giorno del secondo Titolo Mondiale: “Al mio preparatore atletico, Tommi Parmakoski. Mi ha insegnato a non pensare a tutte quelle cose su cui non abbiamo il controllo”.