Red Bull, batterie del kers in due blocchi: Newey le ha nascoste nel cambio
domenica 2 ottobre 2011 · Tecnica
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Tanto per gradire, un’altra idea di Adrian Newey: la scissione delle quattro batterie del kers e il posizionamento non convenzionale. Tutte le squadre le hanno sistemate dietro le spalle del pilota e sotto il serbatoio della benzina; sulla RB7 invece Newey le ha raccolte in due blocchi, uno sul lato sinistro della trasmissione e l’altro annegato nella scatola del cambio.
Il secondo blocco comprende tre batterie: è quello più grande e più critico perché siccome i liquidi del cambio lavorano intorno ai 120 gradi e gli accumulatori non devono superare i 100, per ragioni di sicurezza la centralina inibisce il recupero di energia tra un ciclo e l’altro mentre viene ripristinato lo smaltimento termico.
Il che spiega perché nella grafica della regia internazionale il livello del kers di Vettel e Webber di tanto in tanto si inchioda intorno al 25 percento mentre resta in funzione comunque l’altro blocco, che per dimensione accumula una quantità inferiore di energia e costituisce il kers in versione start-only.
Nel paddock s’era notato già all’inizio dell’anno: è più leggero e anche più pratico da raffreddare. Porta pochi cavalli, ma per l’accelerazione al via è sufficiente.
Non funziona a ciclo continuo, ogni tanto si inceppa se si scalda, ma il kers ad accumulatori separati il suo vantaggio lo dà. Prima di tutto dal punto di vista dell’efficienza aerodinamica.
Infatti Newey su Omnicorse conferma che la configurazione “non è dettata da esigenze di distribuzione dei pesi”. E poi in ogni caso spostando 15 chili di batterie al retrotreno, la Red Bull carica il posteriore e accelera il processo di riscaldamento delle gomme, specialmente in qualifica.
A maggio Luca Marmorini diceva: “La Ferrari aveva acquisito un’ottima esperienza sul kers nel 2009. Su quella base abbiamo aggiornato il sistema”. La Red Bull invece nel 2009 il kers non l’aveva mai montato. E alla prima esperienza ci ha capito più di tutti.