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La ricetta della benzina da Formula 1, aspettando la fuel-economy
giovedì 28 luglio 2011 · Esclusive
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Per la benzina di tutti i giorni, la normativa di riferimento è la EN228 della Comunità Europea, che fissa le caratteristiche chimiche e fisiche in modo da assicurare piena compatibilità e intercambiabilità da un motore all’altro. In Formula 1 invece c’è la direttiva della FIA, sintetizzata nell’articolo 19 del regolamento tecnico.
Petronas fornisce carburante e lubrificanti a Mercedes. A F1WEB.it spiega quali sono le caratteristiche della benzina che muove i bolidi del circus. Innanzitutto la regolamentazione della FIA: “Per alcuni aspetti è del tutto simile alle norme EN228. In aderenza alle attuali tendenze europee circa l’uso di componenti da fonti rinnovabili, le norme della FIA impongono un quantitativo minimo di bio derivati del 5.75%”.
Nessun ingrediente fantastico: i componenti fondamentalmente sono gli stessi. Però: “La benzina da Formula 1 deve essere idonea all’uso in motori con potenze specifiche superiori a 300 cavalli a litro, con velocità di rotazione elevatissime, anche fino a 18 mila giri. Quindi pur partendo dagli stessi idrocarburi, viene formulata per esigenze specifiche”. Insomma resta un prodotto tagliato su misura per funzionare in condizioni estreme di esercizio.
Dal 2014 il carburante deve cambiare alla luce della revisione dei regolamenti che abbraccia anche il settore dei motori: V6 sovralimentati con cilindrata 1600 e soprattutto riduzione dei consumi del 35 percento.
“La sovralimentazione comporterà un maggiore stress termo meccanico a cui la benzina dovrà far fronte. In aggiunta, il contenimento dei consumi costituirà un’ulteriore sfida di fuel-economy del binomio motore-benzina. Ci vorrà un intenso lavoro di messa a punto in collaborazione con i progettisti del motore”.