Un secolo fa nasceva Fangio. Nel 1957 al Nürburgring la vittoria più bella
martedì 28 giugno 2011 · Amarcord
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Il 24 giugno si celebrava il centenario della nascita di Juan Manuel Fangio, “el Maestro”, pentacampione del mondo. Michael Schumacher l’aveva incontrato all’inizio degli anni Novanta: “Aveva ottanta anni, ma sembrava giovanissimo. Dalla coordinazione fisica, dalla vivacità e dalla prontezza dello sguardo, si capiva che era stato davvero un grande pilota”.
È Fangio che tuttora detiene il record della percentuale più alta di vittorie in rapporto alle gare disputate: 46% contro il 33% di Schumi.
Il Gran Premio di Germania del 1957 resta la sua corsa più bella. In termini di guida e strategia. Fangio è in pole, sa che il consumo delle gomme per la Maserati 250F è una condanna: deve fare due stint con un cambio gomme in mezzo.
Imbarca solo metà della benzina. Il piano: scappare nei primi chilometri rispetto a tutti gli altri che normalmente fanno il pieno alla partenza; per il rifornimento approfittare della sosta.
Che però dura più del previsto. Fangio allora scivola al terzo posto e comincia a spingere come un matto, la stampa britannica scriverà: “Era come se avesse preso alla corda i due piloti in testa. Sembrava li tirasse indietro verso di sé”.
Due tentativi prima di superare la Ferrari di Collins; poi subito a segno con l’altra rossa di Hawthorn. Per Fangio è la vittoria numero 24 della carriera, resterà l’ultima: “Ho guidato in stato di grazia”. Nel mondiale ha 34 punti contro i 16 di Musso. Ed è irraggiungibile.