Montréal, l’incubo dei freni: come cambiano gli impianti per la tappa più dura
giovedì 9 giugno 2011 · Tecnica
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I punti di frenata sono 7 in tutto, di cui 6 sono considerati critici per la decelerazione che comportano. Da ripetere per 70 volte domenica, quella di Montréal tradizionalmente è una delle piste più dure per l’impianto frenante, se non la più dura in assoluto nel calendario.
Spiegano dalla Mercedes: “In Canada il carico sui freni è quasi il doppio rispetto a Spa. In entrambi i casi i piloti trascorrono col piede sul freno 15 secondi della percorrenza sul giro, con la differenza che a Montréal questo tempo equivale al 20 percento della percorrenza, mentre a Spa è il 14 percento”.
La frenata più violenta: al tornantino del casinò, dove si scende da 295 a 60 chilometri orari in uno spazio di 140 metri.
Ma potenzialmente una macchina di Formula 1 può fare di meglio: “Da 300 all’ora a zero in uno spazio di 135 metri”, il che può arrivare a comportare un aggravio termico anche di 1000 gradi sui dischi e 200 sulle pinze.
Per cui su un circuito come quello del Canada bisogna allargare le bocche di raffreddamento. Una modifica che a livello aerodinamico incide sui flussi d’aria e “può costare anche 2 decimi di secondo al giro”.
Però è una soluzione obbligata, anche perché per regolamento lo spessore e il diametro del disco non vanno cambiati rispetto alla norma: “Quelli sono fissati per regolamento e valgono rispettivamente 28 e 278 mm”.
Piuttosto, si possono modificare il tipo di disco e il materiale delle pastiglie. Ma spesso non basta.