PHOTO CREDIT · Williams F1 Team

Giù il muso, nasi più bassi dal 2012

domenica 5 giugno 2011 · Tecnica
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Come avevano chiesto le squadre l’aerodinamica del 2013 fondamentalmente resterà quella del 2011 senza il ritorno dell’effetto suolo. Cambieranno però le geometrie degli alettoni e verranno ribassati i musetti già dal 2012.

Si abbatte in questo modo il rischio di danni seri negli incidenti a dinamica T-bone, quelli in cui una macchina colpisce di testa il fianco di un’altra.

Ma c’è anche un altro vantaggio. Perché sul pericolo dei nasi troppo alti, a marzo la Federazione aveva diffuso il contenuto del rapporto di Andy Mellor, il delegato tecnico dell’Istituto per la sicurezza: “Ci sono dei parametri ben definiti che permettono di evitare il decollo delle macchine in caso di tamponamento. Abbiamo la competenza, si tratta solo di integrarla”.

Premesso che il volo si può innescare nell’impatto tra il musetto e una delle gomme posteriori, il valore di riferimento diventa l’altezza del centro della ruota. Se la punta del musetto sta più in alto, nello scontro l’avantreno ha altissime probabilità di sollevarsi, dopo di che l’aerodinamica fa il resto e la macchina diventa un aeroplano; se invece la punta del musetto è più bassa del centro della ruota, tendenzialmente l’anteriore viene spinto al suolo.

“Altri fattori di influenza – aggiunge Mellor – sono la velocità e l’accelerazione verticale di chi sta dietro”. Ma è proprio l’altezza del muso quella che dà il contributo maggiore.

Secondo la FIA c’entrava anche nell’incidente del 2010 di Webber a Valencia. E nel parco vetture all’epoca la Red Bull RB6 era una di quelle col naso più alto. Un vezzo che poi è diventato tendenza nel paddock.

Fia, Red Bull, Webber,