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Monte-Carlo, Hamilton infuriato: “La FIA ce l’ha con me, è una barzelletta”
lunedì 30 maggio 2011 · Gran Premi
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Retrocesso in griglia per salto di chicane, sanzionato con drive-through per il contatto con Massa, arretrato di 20 secondi – che di fatto non gli tolgono il sesto posto – per l’incidente con Maldonado. Ha i nervi a fior di pelle, Lewis Hamilton dopo il Gran Premio di Monaco: “Abbiamo fatto sei corse. Sono stato chiamato in direzione gara cinque volte. Una barzelletta“.
L’ha notato anche Massa: “Hamilton è quello che trascorre più tempo dai commissari”. Il tono ovviamente è beffardo: “Lewis deve essere penalizzato, altrimenti non impara la lezione. Oggi ha fatto cose da non credere, non solo con me. Anche con gli altri”.
Con Massa, Lewis si scontra alla curva della vecchia stazione. Felipe racconta: “Mi ha provato a passare sul cordolo, dove non penso ci fosse spazio”. Hamilton risponde: “Io ero più veloce, mi sono buttato all’interno e lui ha girato troppo presto. Sono andato sul cordolo per evitarlo, poi ci siamo agganciati”. Sfiorando anche la Red Bull di Webber.
Respinge le accuse relative all’episodio con Massa e respinge anche quelle di Maldonado che dopo l’incidente a Santa Devota perde i primi punti della carriera. Lewis dice: “Guardate le immagini. Si vede che Maldonado gira mezza macchina prima del dovuto perché vuole bloccarmi. Questi piloti sono assolutamente ridicoli“.
A Monaco il collegio dei commissari era in linea con il metro di giudizio tenuto in Malesia. Lì Hamilton già era stato penalizzato di 20 secondi per i cambi di traiettoria nel duello con Alonso. “La gente – dice Lewis – vuole vedere le corse, vuole vedere i sorpassi e loro ti fanno questo se provi una manovra, se fai un po’ di spettacolo”.
Dalla rabbia al delirio di persecuzione: “Massa mi ha bloccato in qualifica e la penalità l’ho avuta io. Massa mi è venuto addosso e la penalità l’ho avuta io. Sarà perché sono nero, come dice Ali G”. Poi in serata la McLaren gli consiglia di tornare nel paddock per scusarsi: “Era una battuta”. Che poteva costargli un’altra sanzione per violazione del regolamento che tutela l’immagine dello sport.