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Effetto suolo, le squadre dicono no. Ma dal 2013 si corre coi nuovi alettoni
lunedì 23 maggio 2011 · Regolamenti
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In Spagna si torna a parlare di regolamenti tecnici: nel breve termine la questione del soffiaggio degli scarichi, nel lungo termine la stesura delle nuove norme per l’aerodinamica, un punto che le squadre per conto loro avevano discusso nel week-end tra Istanbul e Barcellona prima di vedersi con Jean Todt nel paddock di Montmelò.
Per il 2013 la FIA proponeva di tornare agli stessi livelli di deportanza dei tempi dell’effetto suolo, secondo un disegno di ristrutturazione pensato da Patrick Head e Rory Byrne per conto del gruppo tecnico.
Per tenere i costi a freno la FOTA invece non voleva che i progetti delle vetture si discostassero troppo da quelli attuali: “Recuperare l’effetto suolo – spiega Sam Michael – significa investire una montagna di soldi, come se partissimo daccapo”.
Su un aspetto però i team erano d’accordo col potere sportivo: la riduzione dei consumi attraverso l’ottimizzazione della penetrazione aerodinamica. Oggi le macchine viaggiano con un coefficiente di resistenza all’avanzamento che vale circa 0.9 e che la FIA voleva abbattere a 0.5 con la modellazione del fondo, nell’ottica di massimizzare l’azione deportante offerta dal flusso d’aria sotto la monoposto.
“Ne abbiamo discusso. Alla fine – dice Michael – la FIA ci ha capito”. Le modifiche in campo aerodinamico ci saranno comunque, ma saranno quelle indicate dalla FOTA: alettoni anteriori più stretti, profili posteriori più piatti in stile Monza e bandelle meno sofisticate. Il fondo quindi resta piatto e il coefficiente di resistenza si abbassa solo di due decimi, da 0.9 a 0.7.
Novità che la Formula 1 sperimenterà in concomitanza con il passaggio ai motori 4 cilindri sovralimentati. Quelli, dice Todt, sono un punto fisso: “Il Consiglio Mondiale li ha già votati. Nel 2013 vedremo i nuovi motori”.