Adrian Sutil, il caso della rissa in un night-club a Shanghai la sera del Gran Premio di Cina
giovedì 12 maggio 2011 · Fuori tema
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No comment da parte della Renault. Solo una precisazione: “Si tratta di una faccenda privata tra Eric Lux e l’altra persona”. Lux è il braccio destro di Gerard Lopez nella gestione del fondo d’investimento che dal 2009 detiene la proprietà della Renault. “L’altra persona” è Adrian Sutil.
I fatti li ha ricostruiti Cedric Voisard della stampa francese e risalgono alla sera del Gran Premio di Cina. Sutil si presenta all’ingresso di uno dei maggiori locali notturni di Shanghai, il club M1NT. Con lui c’è anche Lewis Hamilton che ha l’abitudine di farsi scortare dalle guardie del corpo come un capo di stato.
Adrian e Lewis chiedono la sala vip, che però è già occupata: c’è Lux che sta dando un party. Si discute un po’, Lux è anche disposto a farli entrare. Sutil perde la testa e passa all’azione: rompe una coppa di champagne e la usa per tagliargli la gola, dall’orecchio verso la carotide.
A quel punto Hamilton viene letteralmente estratto dalla sala dalle guardie del corpo. E su questo c’è la conferma anche da parte del Times. Sutil invece qualche ora dopo lascia la Cina col primo volo per evitare problemi con la legge. Lux intanto finisce in ospedale con 20 punti di sutura. Una ferita che nel paddock a Istanbul non è passata inosservata.
Stando a quanto riferisce Voisard, Hamilton già è stato interrogato dalle autorità. Ma le sue dichiarazioni – a favore di Adrian – non corrispondono alle immagini delle telecamere di sorveglianza.
Come la Renault, nemmeno Force India commenta. Sutil però mercoledì sera ha inviato una nota a tutti i principali organi d’informazione. Ha confermato che lui a quel party ci è andato. Per il resto, minimizza: “Ho ferito un altro ospite senza volerlo. Mi sono scusato. Poichè si tratta di una faccenda privata, che non ha nulla a che fare con la Formula 1, non farò ulteriori commenti pubblici su questo argomento”. Lux nel frattempo ha chiesto 10 milioni di euro di danni.