Professione fotografo… in Formula 1: cinque domande a John Townsend
domenica 1 maggio 2011 · Esclusive
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Presidente di Formula One Photographers Association che dal 1985 riunisce buona parte dei fotografi professionisti coinvolti in Formula 1, viaggia col circus dal 1980, ha in archivio qualcosa come 700 mila immagini, dal 2002 gestisce l’attività da Budapest, collabora con la carta stampata e col web.
F1WEB: Da quando ha cominciato a lavorare in Formula 1, com’è cambiato l’approccio dei media?
John Townsend: Quando ho cominciato nel 1980 facevo fotografie prevalentemente in bianco e nero. Certe volte ai giornali dovevo mandare la pellicola grezza. Sono passato al colore intorno al 1986, la pellicola la spedivo col corriere. A metà degli anni Novanta ho cominciato a trasmettere le foto via modem o ISDN dal circuito ai giornali o alle riviste: ero io stesso a processare il negativo e poi lo scannerizzavo. Dopo un po’ abbiamo cominciato a mandare le foto via email e adesso ci sono delle linee ad alta velocità che ci permettono di spedire una marea di foto ad altissima velocità.
F1WEB: Un week-end di gara comincia il giovedì e finisce domenica sera. Qual è il momento migliore per scattare una foto?
JT: Può essere un momento qualunque. All’improvviso ti vedi la foto davanti e la scatti!
F1WEB: Quante foto avrà scattato finora in carriera?
JT: Ho in archivio circa 700 mila fotografie, di cui 160 mila in formato digitale.
F1WEB: Si è mai perso una foto che avrebbe voluto scattare?
JT: Sì, è successo, certo. Capita a chiunque.
F1WEB: Qual è la foto che ama di più?
JT: Ci sono un po’ di foto che mi piacciono per varie ragioni. Però ancora non sono riuscito a scattare la mia foto migliore.