Zavorre volanti, la Sauber “chiama” la FIA dopo l’incidente di Sergio Perez in Malesia
giovedì 21 aprile 2011 · Tecnica
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Se destano preoccupazione le biglie di gomma sparate dai pneumatici, c’è un problema anche più serio che riguarda la sicurezza e la protezione nei confronti di corpi contundenti. Il fatto risale al Gran Premio di Malesia: Sergio Perez parcheggia la Sauber a seguito di quella che sembra un’avaria all’impianto elettrico. La parte inquietante della faccenda è ciò che l’avaria l’ha prodotta.
Racconta Perez: “Sono miracolato. Sono stato fortunato a cavarmela senza infortuni”. Perché quello che la squadra scopre dopo la corsa è un buco bello grosso nella scocca. Così grosso che Perez per Shanghai ha dovuto cambiare il telaio. “C’era qualcosa sulla pista, non sappiamo se l’abbia perso una Toro Rosso o qualcun altro. Però quando Alguersuari ci è passato sopra, quel pezzo è volato diritto verso di me”.
James Key, il direttore tecnico, spiega che il frammento che ha centrato la macchina di Perez “è andato a finire nella parte bassa del telaio, sotto il musetto, ha perforato la scocca e ha distrutto la centralina elettronica”. Bloccando quindi la macchina.
Bucati letteralmente i pannelli di zylon che la FIA da quest’anno impone a ulteriore protezione dell’abitacolo dopo l’incidente di Glock a Suzuka nel 2009. Danneggiate anche le strutture delle pance laterali. “Fosse capitato l’anno scorso – valuta Key – l’esito sarebbe stato molto più serio”. Anche perché la centralina che nell’impatto ha dissipato buona parte dell’energia, nel 2010 era collocata altrove.
Insomma, un proiettile improprio che “doveva viaggiare veloce oppure – valuta Key – doveva essere parecchio pesante, per avere tutta questa quantità di moto”. Non un detrito qualunque: una piastrina di tungsteno, larga pochi centimetri, di quelle che le squadre impiegano per fare zavorra. “Nient’altro – dice Perez – può produrre un danno così”.
In Cina la Sauber ha portato le foto della scocca negli uffici della Federazione: “Secondo noi – avverte Key – c’è un problema significativo da affrontare”. All’articolo 4.4 il regolamento tecnico impone che ogni elemento di zavorra sia “fissato in modo tale che sia necessario un utensile per rimuoverlo” e che sia possibile “applicare dei sigilli su richiesta del delegato tecnico della FIA”. Nessun paletto però sulla collocazione. Le squadre perciò hanno preso l’abitudine di piazzare la zavorra anche sulle ali oltre che sotto il corpo vettura. E in un duello ravvicinato gli alettoni spesso perdono qualche elemento.
Un pezzetto di tungsteno grande quanto una bandella aerodinamica pesa anche 7 chili. Massa nel 2009 a Budapest ha rischiato la vita per una molla di 800 grammi.