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Sepang, penalità per Alonso e Hamilton: è il terrorismo psicologico della FIA
lunedì 11 aprile 2011 · Gran Premi
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Venti secondi di penalità per Hamilton e Alonso per quel duello finale che poteva valere il terzo posto. Non cambia il piazzamento di Fernando che aveva un margine consistente su Kobayashi e quindi resta sesto. Lewis invece passa da settimo a ottavo.
L’aspetto positivo è questo: “Che alla fine – riconosce Alonso – il risultato non cambia”. Lo dice anche Hamilton: “Non mi sento peggio di prima perché già il week-end era andato male”. Commenti misurati da una parte e dall’altra, ma la voglia di sfogarsi c’è. Perché questa è una sanzione da terrorismo psicologico che soffoca l’agonismo e ingabbia i piloti.
Secondo la FIA Lewis si sposta una volta di troppo per difendersi da Alonso che a sua volta viene bacchettato perché due curve dopo va a rovinare l’alettone anteriore contro la posteriore destra della McLaren.
In Malesia già l’anno scorso Hamilton era stato richiamato per i continui cambi di direzione nel confronto con Petrov e se la cavò con l’ammonizione. C’è che rispetto a quella volta adesso la Federazione ha rivisto il codice di comportamento dei piloti.
Lewis infatti oggi ammette: “Lo sapevo che mi avrebbero dato una sanzione. Comunque non faccio polemica. So che non è concesso spostarsi più di una volta. Se è stato pericoloso? Dico no, però la regola è questa”. E la FIA l’ha applicata alla lettera.
Come pure ha ritenuto che andasse sanzionato Alonso “per aver provocato una collisione”. A Melbourne due settimane fa Barrichello si era preso il drive-through per aver mandato Rosberg a tappeto. Lewis invece malgrado il tamponamento a opera della Ferrari prosegue indisturbato. Ma la FIA ci vede il dolo comunque.
Fernando rimarca: “Non siamo noi che prendiamo le decisioni. Noi cerchiamo solo di correre e divertirci”. La Formula 1 invece a tutti i costi vuole farsi male da sola.