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Schumacher, mal di simulatore in Mercedes: “Ma soffrivo già ai tempi della Ferrari”

giovedì 3 febbraio 2011 · Dal paddock
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Si soffre di mal di mare e si soffre anche di mal di simulatore. La notizia la riportava la settimana scorsa il sito olandese F1today.nl che riferiva dei disturbi di cui soffre Michael Schumacher nei test virtuali con la Mercedes.

Secondo una spia della casa tedesca, Rosberg arriva ai Gran Premi col set-up “per gran parte già pronto”, mentre invece “Michael deve cominciare con un assetto base” e poi rifinirlo nelle prove perché fisicamente non regge la prova della realtà virtuale.

Mercedes ammette che Michael “nel corso della carriera un po’ alla volta è diventato suscettibile al mal di simulatore che condiziona il tempo che può trascorrere nelle prove”. E il dispositivo del team non è nemmeno uno dei più aggiornati, dal momento che non dispone del sistema idraulico per replicare la forza centrifuga e muovere l’abitacolo.

In ogni caso Stoccarda assicura che Schumi “non è stato svantaggiato” nei confronti di Rosberg e che ha “comunque concretizzato il suo lavoro con ingegneri e meccanici”. Michael da parte sua al Telegraph Sport rivela: “Gli stessi malesseri li avevo sofferti quando provai per la prima volta il simulatore alla Ferrari”. Quindi non c’entra l’età.

“Sono disturbi – dice Schumi – che penso riguardino anche quasi tutti i piloti che conosco”. Gimmi Bruni due settimane fa a Italiaracing.net aveva confessato che anche il nuovo simulatore introdotto alla Dallara ha il suo rovescio della medaglia: “La vista si stanca tanto. E la sera, a letto, risulta difficile prendere sonno”.

Quello dei simulatori è un campo che si espande di anno in anno perché è la risposta al divieto dei test. Ma non è detto che costi meno. Per una tecnologia che ricalca quella dell’aviazione militare britannica, la McLaren ha investito 40 milioni di dollari, cioè più di quanto abbia fatturato la Virgin per correre nel 2010.

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