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Ferrari, ecco la F150: la bruttina che reinterpreta Red Bull e McLaren
venerdì 28 gennaio 2011 · Tecnica
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Bruttina. “Ma spero che vinca molte gare”. È l’auspicio di Luca di Montezemolo per l’ultima nata di Maranello, la F150 che celebra l’Unità d’Italia e che per esigenze di regolamento resta “imbrigliata – come dice Aldo Costa – dal punto di vista estetico” e cioè poco elegante nella linea e nelle forme.
“Quando ero l’assistente di Enzo Ferrari – ricorda Montezemolo – si diceva che quello che conta per una macchina è che vinca”. Nessuna traccia però delle soluzioni estreme che aveva promesso Aldo Costa, forse perché della F150 la presentazione ufficiale svela lo stretto indispensabile, vale a dire quelle migliorie e quelle modifiche imposte dal regolamento tecnico: strutture di protezione, kers e ala mobile.
Spiega Costa: “Strutturalmente, intendo dire telaio, cambio e sospensioni, l’auto rimarrà la stessa anche nelle prime gare. Per quello che riguarda invece l’aerodinamica, questa veste è piuttosto semplificata e temporanea”. Non è escluso che arrivi anche il timone triangolare che a dicembre la stampa spagnola ipotizzava per il cofano motore.
Nel frattempo è la sospensione posteriore l’elemento che Nicholas Tombazis segnala fra le novità principali della F150: lo schema doveva ricalcare il pull-rod della Red Bull, invece a Maranello alla fine hanno scelto di mantenersi sul classico, un sistema push-rod che semplifica l’assetto e va a integrarsi col nuovo retrotreno.
In ogni caso, prende tanto dalla Red Bull questa F150 col muso piatto e gli scarichi bassi. Ma importa soluzioni anche dalla McLaren: pance rialzate e più squadrate; bracci dello sterzo disallineati rispetto a quelli superiori della sospensione.
Una curiosità: c’è anche un po’ di Toyota nella nuova Ferrari perché a sostenere lo sviluppo aerodinamico per conto di Maranello è la factory di Colonia che dopo il ritiro della casa di Tokyo si è ricostruita una ragion d’essere e vende servizi e tecnologie all’avanguardia a chi corre in giro per il mondo. F1WEB ci aveva dato un’occhiata a novembre. In tempi non sospetti.