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Pirelli by night ad Abu Dhabi, ultimi test per le gomme da pioggia
martedì 18 gennaio 2011 · Test
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Arriveranno da Izmit, dalla Turchia, dalla “Fabbrica dei Campioni”, dal principale polo produttivo di Pirelli nel mondo, le gomme del 2011 per la Formula 1: 50 mila in tutto, diverse rispetto alle Bridgestone sia per mescole che per costruzione. E soprattutto più leggere: 8 chili e mezzo un pneumatico anteriore, poco più di 9 uno posteriore.
Responsabile tecnico è Maurizio Boiocchi: “Sviluppiamo materiali molto interessanti”. Spariscono dalle carcasse le cinture metalliche, sopravvivono le fibre di kevlar e i tessuti ibridi: “Siamo tranquilli, perché possiamo fare affidamento su un team molto professionale e preparato”.
In tutto 140 addetti, di cui 16 ingegneri. Pirelli alle prove generali di novembre a Yas Island ha mandato una task force di 30 uomini, ha portato 384 pneumatici, cioè 8 treni di gomme per ogni squadra, 4 set di gomme morbide e 4 set di gomme dure. Ha accumulato 11 mila chilometri in due giorni: nei test privati con la vecchia Toyota ne aveva messi insieme poco più della metà in 8 sessioni e con una macchina sola.
Pirelli ha già deliberato le quattro gradazioni per le mescole d’asciutto. Restano da definire le intermedie e le extreme-wet che Pedro de la Rosa sta provando a porte chiuse ad Abu Dhabi, sull’asfalto artificialmente bagnato – 18 mila i litri d’acqua impiegati – e sotto le luci artificiali, in condizioni scenografiche che hanno un perché tecnico.
Lo spiega Paul Hambery, il responsabile della squadra test: “Avendo già effettuato dei test sul bagnato con le temperature europee, avevamo bisogno di fare un raffronto con le temperature che potremmo incontrare in caso di pioggia in Malesia o anche qui ad Abu Dhabi. Ma adesso ci tocca lavorare necessariamente con le autocisterne. E dobbiamo farlo di sera per non avere un’evaporazione eccessiva dell’acqua”. La cosa curiosa è che lunedì mattina negli Emirati la pioggia è arrivata davvero.