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Terza macchina, Montezemolo alla carica. Ma corregge la proposta
venerdì 17 dicembre 2010 · Politica
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Alla cena di Natale con la stampa italiana e internazionale, fra una chiacchiera e l’altra Montezemolo torna alla carica sull’assegnazione della terza macchina: “O passa (la regola) o ci mettiamo di traverso”. È da un anno che conduce una battaglia politica subdola alla ricerca del consenso, fra attacchi e sberleffi nei confronti dei team di fondo griglia. Ribadisce: “Se una squadra non ha i soldi per la Formula 1, può correre in GP2”.
Il senso del progetto, come l’aveva concepito Maranello, era: tagliare chi è troppo lento, aggiungere una macchina a chi è più forte. Una strategia prettamente commerciale di cui aveva parlato anche Martin Whitmarsh a febbraio: “Si potrebbe creare interesse nel pubblico se si riuscissero a far partecipare piloti competenti che non siano esperti di Formula 1. Penso a Sebastien Loeb (che già stava per correre ad Abu Dhabi sulla Toro Rosso, ndr), Valentino Rossi, Jimmie Johnson”. La Ferrari per il 2010 voleva Michael Schumacher.
Per come l’aveva pensata Ecclestone, la terza macchina ai top team invece doveva far fronte soprattutto al rischio crescente di abbandoni e defezioni per fallimento. Sempre Whitmarsh aveva detto: “La FOTA sta lavorando duramente per consentire a tutti i team di svilupparsi. Se si introduce una terza macchina, probabilmente si fanno contente McLaren, Red Bull, Ferrari, Mercedes, ma si svantaggiano ulteriormente i piccoli team”.
A settembre del 2009 l’idea aveva trovato l’opposizione di Frank Williams. E all’epoca si parlava comunque di escludere la terza macchina dalle classifiche. Kubica commentò: “Io ho difficoltà a capire come potrebbe essere gestita la situazione in termini di punteggio per il campionato costruttori. L’auto in più o ce l’hanno tutti i team oppure nessuno”.
Oggi Montezemolo dice che sulla terza macchina “Ecclestone è d’accordo e Williams ha capito”. Non esattamente. È che giocoforza la proposta adesso viene formulata in modo diverso: non più additional car bensì customer car secondo il principio della cessione ufficiale del telaio, la pratica che però il nuovo Patto della Concordia ha bandito nel 2009.
Per cui è tutto rimandato al 2013, quando quel patto bisognerà riscriverlo. Intanto Montezemolo già nomina i partner ideali: “Pensate che bello sarebbe vedere un team come Penske o Ganassi schierare una Ferrari con un pilota americano”. E tira l’ultima frecciata alle squadre minori: “È stato avvilente vedere uno come Trulli beccarsi 3 secondi al giro. Pensate cosa poteva fare Jarno con una Ferrari data al suo team”. Già, che poteva fare? Rubare la scena alle rosse ufficiali?