Gran Premio di Abu Dhabi, il suicidio perfetto: così Alonso ha perso il mondiale
lunedì 15 novembre 2010 · Gran Premi
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Ci hanno provato in tutti i modi a fermarlo, i tedeschi gli hanno pure messo una buccia di banana davanti alla macchina sulla piazzola di partenza. Alonso invece scivola sulle strategie del muretto. Montezemolo è in visita pastorale negli Emirati. Dice: “Non è per colpa sua. Aveva fatto un ultimo giro straordinario in qualifica. Bastava tenere la posizione e pensare al quarto posto”.
Lo sosteneva anche Massa prima del via: “Cominciamo la gara con l’asso in mano. Come nel poker”. Invece poi la mano vincente l’hanno giocata gli altri. Stefano Domenicali è assediato dai microfoni: “Le analisi le faremo con calma, ma sappiamo che è successo”.
È successo che “Fernando – racconta Andrea Stella, il suo ingegnere di pista – meritava un supporto migliore. Non abbiamo risposto nella maniera giusta. Dobbiamo riguardare le nostre scelte”.
Questa, soprattutto: giro numero 7, Webber è quinto alle spalle di Alonso, esce scomposto alla curva 19 sotto l’hotel, tocca il guard-rail con la posteriore destra, aspetta 5 giri e chiede il cambio gomme. Non sia mai che la botta faccia sfilare il cerchione come a Singapore.
Rientra in P16: la Ferrari lo marca a uomo e chiama dentro Massa. Spiegherà Alonso: “Felipe ha fatto il pit-stop per stargli davanti, il pericolo che (Webber) ci passasse era grande”. Massa invece quando torna in pista becca due secondi dalla Red Bull. Montezemolo fra un’intervista e l’altra rimarca: “Ci aspettavamo di più da Felipe”.
Passa un altro giro. Fa il pit-stop pure Fernando che resta davanti a Webber, ma cade nel traffico: “Quando copri una posizione – ammette – ne lasci scoperte altre”. Al Cavallino sfugge il fatto che c’è gente che ha cambiato già le gomme approfittando della safety car del primo giro. Chris Dyer è sincero: “Ci siamo concentrati troppo su quello che faceva Webber”.
Più tardi esce un comunicato di Domenicali: “La strategia era sbagliata e le ragioni sono tre. Abbiamo marcato un avversario (Webber, ndr) con due macchine. Abbiamo temuto oltremisura il degrado delle gomme morbide. Non abbiamo considerato la difficoltà nel superare gli altri nel traffico”. Montezemolo osserva: “In passato la Red Bull ci aveva favorito. Oggi li abbiamo favoriti noi”.