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Ordini di scuderia, la Fia stralcia la norma che li vietava dal 2003. Però…
sabato 11 dicembre 2010 · Regolamenti
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Dalle motivazioni della sentenza sul caso della Ferrari a Hockenheim già traspariva uno scenario nuovo. Poi a metà novembre, di giochi di squadra aveva parlato direttamente Jean Todt. Stefano Mancini della Stampa gli aveva chiesto: sarà abolita la norma? Todt aveva risposto: “Sarà regolamentata”.
E come l’ha regolamentata il Consiglio Mondiale? L’ha depennata con effetto immediato. Spiegando però che la Federazione si riserva ancora la possibilità di giudicare il comportamento dei team ai sensi dell’articolo 151c, ovvero nell’ottica della tutela dell’immagine dello sport.
Il tutto, chiaramente, a discrezione dei commissari. Del resto, nello stesso comunicato in cui elenca le novità approvate nella seduta a Monte-Carlo, la FIA scrive che le modifiche sportive “includono emendamenti alla lista delle penalità che gli steward hanno facoltà di applicare”. Brivido.
Insomma c’è meno ipocrisia, ma c’è più fumo di prima sull’interpretazione. E non sono astrusi i timori che aveva espresso Martin Whitmarsh ad agosto su Autosprint: “Se chiedo ai miei piloti di non sbattere uno contro l’altro alla prima curva, questo potrebbe essere visto come un ordine di squadra. Stessa cosa se i miei piloti in gara sono molto vicini e io ne faccio rientrare uno ai box prima dell’altro per non averli simultaneamente in pit-lane. Una delle due chiamate sarà per forza più favorevole”. Appunto.