Webber si era fratturato la spalla in mountain bike. Il team: “Dovevamo sapere”
martedì 7 dicembre 2010 · Dal paddock
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È uscito lunedì in Australia il libro autobiografico di Mark Webber sul Mondiale 2010: Up front, 2010, a season to remember, racconta gli alti e bassi del campionato e fa rumore per la confessione dell’infortunio alla spalla che risale alla settimana precedente al week-end del Giappone. Infortunio di cui né la stampa né la squadra sapevano. Ne erano al corrente invece Roger Cleary, il preparatore atletico di Webber, e Gary Hartstein, il medico ufficiale della FIA.
Webber era in mountain bike in Australia, “con un mio amico che all’improvviso è caduto proprio davanti a me. Non avevo come evitarlo, sono finito diritto in mezzo al manubrio. Ho riportato alla spalla destra quella che in gergo si chiama frattura da sciatore. Suzuka è una pista durissima, per me è stata una benedizione il fatto che sabato il meteo abbia provocato un giorno di sosta forzato”.
A Suzuka le qualifiche furono cancellate per via della pioggia e rinviate a domenica mattina: “Mi ha aiutato anche un’iniezione prima della corsa. Alla fine in quel week-end andò tutto bene”.
Il Daily Telegraph ha sentito Chris Horner: “Io nemmeno sapevo del libro, figuratevi se sapevo della spalla. È spiacevole che Mark non ci abbia informati”. Secondo Horner “l’incidente non ha influito sulle prestazioni”. Però: “Webber doveva avvisarci. I nostri piloti hanno l’obbligo di essere in forma fisica”.
Horner fa pure notare: “Pare che Webber e le mountain bike non vadano tanto d’accordo”. Mark sulla bici nel 2008 si era fratturato spalla sinistra e gamba destra nello scontro frontale con un fuoristrada in Tasmania. Sembrava ricondursi a quell’episodio l’intervento chirurgico a cui s’è dovuto sottoporre il mese scorso saltando i test collettivi di Abu Dhabi. Invece non è escluso che dovesse mettere a posto la spalla.