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Red Bull, avanti coi motori Renault: “Ma un giorno li faremo noi”

martedì 9 novembre 2010 · Dal paddock
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Alle provocazioni di Christian Horner sui giochi di squadra Stefano Domenicali ha reagito giovedì sera: “Se avessimo avuto il vantaggio (tecnico) che hanno loro, avremmo vinto il titolo da un pezzo”. Horner ha pensato allo stop di Vettel in Corea e gli ha risposto per le rime: “Se noi avessimo avuto un motore come quello della Ferrari, ce ne saremmo scappati”.

L’avranno presa malissimo quelli della Renault che proprio in Brasile confermavano la partnership con Red Bull fino al 2012. Più che altro, per le lattine una scelta forzata visto e considerato che sull’opzione Mercedes persiste il veto di Norbert Haug e che sul debutto di Volkswagen è già sceso il sipario.

Fra Viry e Milton Keynes i rapporti restano tesi. Dice Horner: “Con Renault siamo sempre stati molto diretti”. Fin troppo. Un anno fa si consumava un confronto durissimo all’ultima corsa del campionato.

Red Bull a fine agosto ha tirato un’altra volta in ballo la mozione di equalizzazione dei propulsori. E guarda caso l’ha fatto a Spa: dove per il 70 percento della percorrenza sul giro si viaggia con l’acceleratore al massimo e il motore sotto sforzo.

Secondo Helmut Marko ci sono condizioni in cui il motore Renault costa “almeno tre decimi al giro” rispetto al V8 Mercedes che resta il più quotato.

“Quello con Renault – spiega Horner – è comunque un rapporto in evoluzione”. Le sorprese non sono escluse. Dietrich Mateschitz avverte: “L’idea di svilupparci il motore in proprio non è più così assurda. E un giorno potrebbe esserci una partnership interessante”. Se ne riparla fra due anni.

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