Retromarcia di Volkswagen: no ai Gran Premi. Ma Red Bull voleva i motori

giovedì 4 novembre 2010 · Dal paddock
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Bernie Ecclestone lunedì parlava al Financial Times e diceva: “Dovremmo sbarazzarci di un po’ di squadre incapaci. Non fanno niente per noi e sono una vergogna”. La notizia che arriva dalla Germania è che l’affascinante illusione del debutto di Volkswagen tramonta dopo l’ultima tavola rotonda. Quindi poche storie: Bernie deve tenersi lo schieramento così com’è.

A ottobre al Salone dell’Auto di Parigi si parlava di spostare Audi o Porsche dall’endurance alla Formula 1. Era l’ipotesi di Matthias Müller a tre mesi dalla scalata al vertice del consiglio d’amministrazione di Porsche.

A dire no invece è qualcuno che sta più in alto di lui: Ferdinand Piech, leader di Volkswagen e di tutti i marchi controllati a Wolfsburg, compresi quindi pure Porsche e Audi.

Secondo la stampa tedesca Red Bull e McLaren già trattavano la fornitura di motori per il 2013 in previsione del nuovo assetto tecnico. Che incide sulla svolta perché Volkswagen seguiva le trattative della FOTA e aspettava la formalizzazione del quadro regolamentare oltre che l’aggiornamento del Patto della Concordia per la spartizione degli introiti commerciali.

Al motorsport però Volkswagen non rinuncia. Conferma l’impegno nei prototipi sia per Audi che Porsche. E starebbe valutando anche l’ingresso nei rally e un salto in Nascar che ne farebbe il primo costruttore europeo in un campionato americano riservato alle stock car.

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