Il compleanno del Supremo: Bernie Ecclestone compie 80 anni
giovedì 28 ottobre 2010 · Amarcord
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“È la cosa di cui vado più fiero. Trent’anni fa questo era uno sport amatoriale, oggi è una macchina commerciale mondiale”. Bernard Charles Ecclestone, detto Bernie, nato a Ipswich il 28 ottobre di 80 anni fa, nel bene o nel male è l’uomo che ha trasformato la Formula 1, l’ha portata in posti assurdi, l’ha data in pasto alle televisioni e l’ha consegnata al grande pubblico.
“Commercio e faccio affari da quando avevo 11 anni. Compravo e rivendevo le penne stilografiche, le biciclette, qualunque cosa”. Anche panini e spuntini nel cortile della scuola.
A 16 anni lascia gli studi e va a lavorare in un’officina del gas per permettersi la passione delle moto. Ma i soldi veri comincia a farli coi ricambi d’auto. E coi guadagni si paga le corse.
Scarso in moto, scarso anche in macchina: smette quasi subito, se la fa addosso dopo un incidente a Brands Hatch nel ’49. E allora si mette a fare il manager: prima a Stuart Lewis-Evans, poi a Jochen Rindt. Nel frattempo lancia la Compton & Ecclestone, che anni dopo diventerà una delle maggiori concessionarie inglesi.
La leggenda vuole che ci fosse lui dietro la grande rapina al treno postale Glasgow-Londra: due milioni e mezzo di sterline svaniti nella notte fra il 7 e l’8 agosto 1963. “Macché. Io l’avrei organizzata molto meglio”. Bernie ci finisce dentro perché “Roy James, che guidava il furgoncino per la fuga, era stato un pilota (…) e quando uscì di galera voleva che gli trovassi un posto in squadra. Io all’epoca ero il padrone della Brabham”.
Invece poi Bernie diventa il padrone del circus. Dà appuntamento a ministri e Capi di Stato in giro per il mondo e poi li lascia in coda d’attesa. Influente, carismatico, onnipresente: “Il giorno in cui non avrò più voglia mi fermerò. Ho tante cose da fare, progetti da realizzare”.
Oggi compie 80 anni: “Me ne sento 40 e ragiono come uno di 20”. Nel 2007 disse: “La Formula 1 è come un grande palco, le star vanno e vengono. Elvis è morto ma le cose sono comunque andate avanti. Quando me ne andrò succederà la stessa cosa. Andrà avanti anche la Formula 1”. Altroché.