PHOTO CREDIT · AP
Shanghai, Alonso “in fumo”: resta con 5 motori… e mezzo
venerdì 16 aprile 2010 · Gran Premi
tempo di lettura: 2 minuti
Il rischio è che Fernando Alonso arrivi a fine 2010 nelle stesse condizioni in cui si è trovato Sebastian Vettel con la Red Bull nel 2009, e cioè con i motori spremuti e nessuna unità fresca da montare. Otto propulsori spettano a ogni macchina nell’arco della stagione (al nono scatta la retrocessione) e Fernando ne ha mandati in fumo già due, uno alla fine del Gran Premio di Malesia, un altro nelle prove libere a Shanghai.
Da qui a novembre gliene restano 6. Per la verità 5 e mezzo, perché nel lotto c’è il motore che ha corso in Bahrain e che dopo la gara evidenziava anomalie preoccupanti.
Le stesse che – sempre in Bahrain – avevano indotto la Ferrari a mettere da parte il motore delle qualifiche, quello che poi il team ha recuperato per le libere di Shanghai e che – puntualmente – si è sfasciato.
Luca Marmorini, ex Toyota, da quest’anno responsabile dei motori a Maranello, martedì dichiarava: “Come misura precauzionale, in Australia avevamo deciso di non utilizzare i motori del Bahrain. Li useremo in Cina perché ne abbiamo valutato le condizioni”.
Alonso dalla Cina risponde: “Sapevamo che questo motore prima o poi si sarebbe rotto”. Il fatto è che si è rotto troppo presto, anche prima di quanto si aspettasse la Ferrari. E lui, nelle libere della mattina, non ha fatto nemmeno un tempo.