Ali flessibili, a Monza altre verifiche. Ma il segreto sta nel fondo
domenica 5 settembre 2010 · Tecnica
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In Belgio la polemica si è ridimensionata perché le normative che la Fia ha varato dopo Budapest un effetto l’hanno già ottenuto e le ali flettono meno. “Comunque – diceva Aldo Costa ad Autosport – a Spa noi gli alettoni non li abbiamo sostituiti, perché già erano a posto”.
Giusto per stare più tranquilli, in previsione del Gran Premio d’Italia, la FIA modifica un’altra volta le modalità di verifica e manda a dire che i nuovi controlli si estendono a tutti gli elementi di giunzione fra il telaio e il fondo piatto, compreso il bib-stay che fu già oggetto di contestazione e revisione delle norme nel 2007.
La teoria di parecchie squadre è che il segreto della flessione – di cui vengono accusate Red Bull e Ferrari – non si nasconda tanto nell’ala, ma nel fondo scocca: in sostanza l’abbassamento dell’alettone sarebbe, tramite il bib-stay, la reazione al sollevamento del pattino.
Proprio per questo, il pattino di legno – che è famoso perché per usura eccessiva costò una squalifica clamorosa alla Benetton di Schumacher nel 1994 a Spa – sarà soggetto a norme diverse: dovrà reggere un carico verticale su ogni lato e dovrà comporsi al massimo di due parti, con un primo tassello che non potrà misurare meno di un metro.
“Noi – svela Costa – ne avevamo uno più corto. Ma penso ci vorranno modifiche su ogni macchina. D’altra parte, il carico è abbastanza severo applicato in quel punto”.