Gran Premio del Belgio: Hamilton e Webber superstiti nella pioggia
domenica 29 agosto 2010 · Gran Premi
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L’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Il campione, sul luogo degli exploit: Lewis Hamilton sul misto di Spa-Francorchamps si riprende la vittoria che la FIA gli aveva tolto nel 2008 e si riprende anche la vetta del campionato.
Restano cinque i pretendenti dichiarati e designati per il Titolo, ma sono lui e Webber quelli che dal Belgio guadagnano di più: una manciata di decimi li separano sul traguardo, 3 punti li separano in classifica generale. A secco invece Button, Vettel e Alonso.
E adesso magari arriva il tempo delle scelte: “Forse – dice Mark – è un po’ presto per dire chi deve essere privilegiato in squadra, ma ci manca poco”. Per spostare l’ago della bilancia dalla sua parte: “Dipende da quanta fame abbiamo di vincere”.
Perché al di là dei conti, dei numeri e dei punti, Spa è la riprova che il suo compagno di box – iper protetto dentro, iper acclamato fuori – sotto pressione sbaglia ancora, parecchio.
Vettel ammette: “Ho fatto un errore, mi spiace per Button, non volevo certo toglierlo dalla gara. Avevo provato già a passarlo, ci stavo ritentando”. E invece finisce in crash alla staccata del Bus Stop. Racconta Jenson: “Non capisco che gli è preso. Ho solamente sentito una gran botta nella fiancata e mi sono ritrovato col radiatore sfasciato che fumava”.
Così Hamilton si scrolla di dosso due avversari in un colpo solo, lui che venerdì si augurava il bagnato e si piangeva addosso perché “nella MP4/25 c’è tanto a livello di potenziale, che per qualche ragione non viene fuori”.
L’errorino però scappa anche a lui, quando a 7 giri dalla fine riprende a piovere: “Avevo le slick, dovevo decidere come comportarmi. Sono andato largo nella sabbia perché non sapevo fino a che punto si poteva spingere. Ma qualcuno mi ha salvato e mi sono rimesso in pista”. Fortunato. Come a Monaco nel 2008, quando andò a sbattere al Tabaccaio, pure allora sotto l’acqua, e pure allora vinse lo stesso la corsa.