McLaren sospende il diffusore a scarichi soffianti. Ma in Germania…
sabato 10 luglio 2010 · Tecnica
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È arrivato a Silverstone poco dopo la mezzanotte di venerdì il carico di materiale che la McLaren aspettava da Woking per replicare il disegno degli scarichi introdotto dalla Red Bull e già riprodotto al Gran Premio di Valencia da Ferrari, Mercedes e Renault. Ma sulla MP4/25 il nuovo diffusore s’è visto solamente nelle libere e poi è tornato direttamente in fabbrica.
Button ammette: “Non è facile trovare il set-up col nuovo pacchetto. La situazione è migliorata alla fine della giornata, ma c’è ancora tanto lavoro”.
Che il team ha preferito spostare in sede senza scarificare la prestazione nella gara di casa. Per cui gli scarichi soffianti restano in sospeso, ma non sono bocciati. E potrebbero tornare già al Gran Premio di Germania.
“In settimana – confessa Jonathan Neale – avevamo fatto una prova in Spagna. Ma non è abbastanza probante visto che siamo rimasti sul dritto”, nel rispetto della normativa sui test e contrariamente a quello che ha fatto la Ferrari a Fiorano prima di Valencia.
Al contrario, è in uscita di curva che si apprezza l’efficienza aerodinamica degli scarichi bassi, perché a determinarla è la differenza fra la velocità dell’auto e quella dei gas di sfiato che viaggiano sui 400 chilometri orari. Ma rispetto alla concorrenza, sulla McLaren il beneficio si è perso perché la MP4/25 è nata per sfruttare il soffiaggio degli scarichi verso il profilo inferiore dell’alettone posteriore anziché nel diffusore.
Non a caso, Sebastian Vettel prima di Silverstone diceva: “Quest’idea degli scarichi porta dei vantaggi, ma solamente se sta insieme a tutto il pacchetto che include le nostre sospensioni posteriori. E non è che queste di possono copiare durante la stagione”.
Anche sulla Ferrari, che pure ha copiato la RB6 e che ha una geometria del retrotreno completamente diversa, il sistema non rende quanto quello della Red Bull: “I nostri rivali – dice Horner – sopravvalutano i benefici dei nuovi scarichi. Il guadagno si aggira sui due o tre decimi”. Da qualche parte invece si parlava ottimisticamente di mezzo secondo al giro.