Gran Premio d’Europa: Vettel e il caos, su tutti e su tutto
lunedì 28 giugno 2010 · Gran Premi
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Uno dice: la Formula 1 recupera credibilita’. Poi invece capita una settimana come quella di Valencia e il paddock piomba un’altra volta nel baratro. Perche’ c’e’ un set di regole balorde in arrivo nel 2011; perche’ la McLaren sputtana la Ferrari che fa i test della F10 “evo” nei giorni che dovrebbe dedicare agli sponsor; e soprattutto perche’ il Gran Premio e’ il trionfo del caos.
“Uno scandalo” secondo Maranello, “una gara manipolata” secondo Alonso, per “il modo in cui sono gestiti gli episodi della corsa”. Che Alonso riassume cosi’: “Ero terzo, poi e’ venuta fuori la safety car. Hamilton l’ha passata, una cosa che non avevo mai visto. Eravamo a un metro di distanza, invece lui e’ finito secondo e io nono (ottavo, dopo l’arretramento di Buemi, ndr)”.
Quella di Hamilton e’ un’irregolarita’ palese, da punire anche senza aspettare la moviola. Invece i commissari ci mettono 16 giri per notificargli il drive-through. E cosi’ lui resta secondo.
Stefano Domenicali dice: “Si prendono delle decisioni che dovrebbero avere effetto sulla corsa, poi arrivano in ritardo e va a finire che non cambia nulla”.
Era gia’ successo, a Singapore nel 2008, con Rosberg che fu secondo perche’ prima di scontare il drive-through ebbe tutto il tempo per costruirsi margine. Come Hamilton a Valencia.
“Qua – aggiunge Alonso – chi rispetta le regole arriva nono, chi non lo fa arriva secondo”. Domenicali assicura: “Ne parleremo con la FIA. Per questa volta e’ andata cosi’, ma in futuro una cosa del genere non deve ripetersi”.
C’e’ una consolazione. Perche’ in prima pagina al posto delle polemiche rischiava di finirci un dramma, quello di Webber, che scambia Kovalainen per un trampolino e si lancia in volo fino a strappare i cartelloni pubblicitari. Se la cava senza un graffio. E alla fine ha il muso perche’ la vittoria se l’e’ presa Vettel.