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Red Bull, gli scarichi che tutti copiano: presto su Ferrari e McLaren
venerdì 11 giugno 2010 · Tecnica
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Spiata, invidiata e soprattutto copiata. La Red Bull fa scuola, nella meccanica e nell’aerodinamica. Tanti i punti forti: “Uno – dice Ross Brawn – sono gli scarichi”. Che normalmente stanno all’altezza del braccio superiore della sospensione posteriore e che invece Adrian Newey ha voluto piazzare più in basso.
Qualche progettista scaltro ci aveva pensato già negli anni Novanta: i gas di scarico vengono convogliati nel profilo dell’estrattore posteriore, riscaldano l’aria e aumentano la deportanza.
Detto così è una bell’idea. Ma non è una soluzione a efficienza garantita, perché la resa cambia a seconda della pista e produce instabilità in frenata e in uscita di curva quando le fasi di accelerazione e rilascio sono troppo ravvicinate. Come a Montréal.
Ecco perché Sebastian Vettel ammette: “Sulla carta, la pista del Canada non è la migliore per la nostra macchina. Il team da battere è la McLaren”.
Fatto sta che gli scarichi bassi hanno spiazzato mezzo paddock. E adesso tutti li vogliono. La Ferrari li porterà a Valencia, la McLaren li avrà fra un mese a Silverstone. La Mercedes li sta ancora studiando.
Enzo Ferrari diceva: “Chi copia arriva come minimo un anno dopo”. Un anno dopo proprio no. Mezzo campionato forse sì.