Red Bull, allarme freni: c’è apprensione per le pinze orizzontali di Newey
mercoledì 26 maggio 2010 · Tecnica
tempo di lettura: 2 minuti
Una volta è un caso, due volte è una coincidenza, tre volte comincia a essere un problema. La Red Bull prova a nasconderlo, ma ha un’incognita alla voce freni. Il primo intoppo a Melbourne, in gara, sulla macchina di Vettel; il secondo a Barcellona, ancora in gara e ancora con Vettel; il terzo – lo rivela la stampa finlandese – nelle libere a Monte-Carlo, stavolta con Webber.
In Australia si era ipotizzato un serraggio errato del dado che avrebbe poi trasmesso le vibrazioni alla pinza del freno, innescando il cedimento strutturale.
Non è così semplice, invece, la teoria sull’episodio di Barcellona. Chris Horner rivela: “In quel caso il disco anteriore sinistro si è letteralmente diviso in due, nel punto dell’innesto”.
Perciò la squadra aveva richiamato Vettel ai box. Lui invece ha spostato la ripartizione di frenata sul posteriore ed è rimasto in pista per altri 15 giri, fino al traguardo. I tecnici della Brembo, che alla Red Bull fornisce l’impianto frenante completo, escludono anomalie di costruzione e di materiali. Ecco perché si è fatta largo l’ipotesi di un problema di montaggio, che spiegherebbe anche il guasto di Melbourne.
Sotto accusa, ancora, l’eccesso di perfezionismo tecnico di Adrian Newey che – di fronte alla necessità di adeguare gli schemi dei freni al nuovo regolamento – per la RB6 ha adottato una soluzione non convenzionale, con pinze basse e orizzontali, anziché in verticale come fanno tutti gli altri. Questa la nota tecnica di Franco Nugnes su omnicorse.it:
Il vantaggio (della presa orizzontale) è che si abbassa il baricentro della monoposto in una zona molto sensibile della vettura, vale a dire nelle masse non sospese, ottenendo una macchina molto reattiva nei repentini cambi di direzione. Ma la pinza viene sottoposta a sollecitazioni torsionali che quella tradizionale, montata verticalmente, non subisce. (…) Tanto più che la pinza distesa è oggettivamente più difficile da raffreddare avendo una superficie meno esposta al flusso d’aria.
A giugno arriva il Gran Premio del Canada. Che storicamente è quello più gravoso per i freni. Vettel ammette: “Abbiamo avuto vari problemi di affidabilità quest’anno, ma sempre diversi o dovuti a ragioni differenti. Ma abbiamo sempre reagito in fretta, quindi sono fiducioso. Troveremo una soluzione anche adesso”.