McLaren contro Red Bull, ancora querelle: cambia il diffusore della RB6
sabato 22 maggio 2010 · Dal paddock
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I Gran Premi sono sei, le pole position tre per Vettel e altrettante per Webber, su piste completamente diverse, da basso, medio, alto e altissimo carico. Un predominio assoluto che in anni recenti non s’era visto nemmeno con la Ferrari del 2004 e nemmeno con la Brawn del 2009.
S’era detto: il segreto della Red Bull è un sistema illegale di regolazione delle sospensioni; è arrivato il chiarimento della Federazione e non ha intaccato lo status quo.
Perciò Martin Whitmarsh al Gran Premio a Barcellona è tornato alla carica. Stavolta con prove concrete: Paddy Lowe ha individuato una conformazione illegale del diffusore posteriore della RB6, ha scattato un paio di foto ad hoc e le ha consegnate alla Federazione attraverso un esposto ufficiale.
Così a Monte Carlo la Red Bull s’è rivista con un diffusore standard, senza le pinne incriminate. Chris Horner conferma: “Abbiamo dovuto adottare una versione differente”.
Però la doppietta è arrivata lo stesso. E per innervosire la concorrenza, Horner aggiunge: “Ci siamo trovati perfino meglio di prima”.
La prova del nove, il 30 maggio al Gran Premio di Turchia. Dove tra l’altro Sebastian Vettel disporrà di un telaio tutto nuovo: “Nella gara di Monaco – rivela Horner – Sebastian ha riscontrato dei problemi di guida. Abbiamo analizzato il telaio e abbiamo trovato un piccolo difetto”. Ma quale?