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Squadre bloccate, piloti in vacanza: anche la F1 fa i conti col risveglio del vulcano
lunedì 19 aprile 2010 · Fuori tema
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Si scrive Eyjafjallajoekull, non si sa come si pronunci: è il vulcano che la notte del 20 marzo si è risvegliato in Islanda dopo quasi 200 anni di sonno. Gli effetti li stiamo subendo adesso: c’è una nube di cenere che gira sull’Europa e che ha messo in ginocchio il traffico aereo. In qualche modo ne fa le spese anche il circo della Formula 1 in ritorno da Shanghai dopo il Gran Premio di Cina.
Dice Martin Whitmarsh: “In Formula 1 siamo pieni di risorse, sono sicuro che tutti riusciranno ad arrivare a casa, anche se per una strada un po’ più tortuosa del solito”. Bernie Ecclestone per esempio fa scalo a Bangkok in attesa di tornare a Londra. I piloti invece si prendono quasi tutti una vacanza, attraverso spazi aerei non compromessi: Hamilton in Sudafrica, Rosberg in Tailandia, Webber in Australia, Button in Giappone, da Jessica.
Il problema è soprattutto logistico, perché bisogna far rientrare in Europa macchine e materiale per gli aggiornamenti tecnici. E ci vogliono sei Boeing 747 per caricare tutto lo schieramento.
Aggiunge Whitmarsh: “Finché si tratta di aspettare tre o quattro giorni non è un problema. Una settimana ci complica il lavoro”. Anche perché il Times stima che per ogni giorno di permanenza extra a Shanghai, la Formula 1 ci rimette complessivamente 100000 sterline.
Per una fortunata coincidenza, la pausa prima della tappa in Spagna dura una settimana più del solito. Ma potrebbe non bastare, soprattutto alla Mercedes che lavora alla versione B della W01, e alla Virgin che deve rivoluzionare il telaio per modificare il serbatoio.
Nick Wirth spiega: “La settimana prossima era in programma il crash-test, più un mucchio di altre cose. Abbiamo una macchina in lavorazione in Regno Unito, ma dobbiamo mettere a punto anche la seconda e serve il materiale che abbiamo qui in Cina”.
Secondo le voci del paddock, la gara di Barcellona comunque non rischia. Ecclestone promette: “Si farà, questo è fuori discussione, per quella data (il 9 maggio, ndr) sarà tutto a posto”. Slitta invece il Gran Premio del Giappone di MotoGP che da domenica 25 aprile passa al 3 ottobre.