McLaren, sospetti sulle Red Bull: “Più basse del normale”
martedì 30 marzo 2010 · Tecnica
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Pole position in Bahrain, prima fila completa in Australia e sulla Red Bull piovono accuse. Secondo Martin Whitmarsh, il trucco della RB6 è un sistema – illegale – di regolazione dell’altezza da terra. Il sospetto è venuto confrontando le immagini delle qualifiche con quelle della gara: sembra che la Red Bull mantenga sempre la stessa distanza dal suolo, che abbia il serbatoio pieno o che ce l’abbia vuoto.
“Durante le qualifiche – spiega Whitmarsh – le Red Bull riescono a stare molto più incollate a terra di quanto uno si aspetterebbe, dal momento che le macchine sono scariche di benzina e i serbatoi si riempiono dopo”.
Le sospensioni attive sono proibite dal 1993, ma la soluzione della Red Bull si basa su un ingranaggio a cremagliera. Che è comunque una furbata.
Ross Brawn la vede così: “La Red Bull sostanzialmente è una buona macchina, non ci sono prove che sia fuorilegge. Lo stesso effetto si può ottenere in tanti modi, per esempio cambiando la pressione delle gomme. In ogni caso, io credo sia meglio che la FIA chiarisca al più presto“.
Si batte sempre sullo stesso tasto: l’interpretazione delle zone grigie. Whitmarsh aggiunge: “Se qualche mese fa un ingegnere mi avesse proposto un sistema del genere, gli avrei detto che secondo me non è consentito”.
Ma anche l’alettone a controllo umano sembrava “non consentito” e invece per la Federazione va benissimo e la Sauber l’ha già copiato.