La Fia assolve la Brawn: il diffusore doppio è regolare. E adesso scatta la copia frenetica
mercoledì 15 aprile 2009 · Regolamenti
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È finita come il paddock si aspettava che finisse: Brawn, Williams e Toyota sono regolari. Con soluzioni diverse tecnicamente, ma identiche per principio: recuperare l’effetto suolo che i nuovi regolamenti intendevano cancellare o perlomeno tagliare.
Il Tribunale d’Appello della FIA conferma il giudizio di Charlie Whiting, che si era pronunciato nei test a Barcellona, e quello dei commissari tecnici che a Melbourne hanno respinto il reclamo congiunto avanzato da Ferrari, Red Bull e Renault.
Adesso sta agli altri adeguarsi. E cioè trovare al più presto il modo per innestare sulle macchine il sistema fondo-diffusore più discusso dai tempi del divieto alle minigonne.
La Ferrari è quella che è messa peggio, perché rispetto alle altre squadre, adattare la F60 a un disegno del genere vuol dire riprogettare per intero trasmissione e differenziale: “Ci vorrà tempo e denaro – conferma Stefano Domenicali – ma raddoppieremo gli sforzi per metterci al passo”.
In fabbrica però il nuovo progetto è avviato da 2 settimane. Segno che per Maranello la sentenza era scontata. Eppure, per quello che poteva valere, il braccio di ferro in aula c’è stato. Anche piuttosto movimentato, perché alla Renault qualcosa di simile fu vietato nel 2008.
Flavio Briatore a Melbourne ce l’aveva soprattutto con Ross Brawn, che vince sotto accusa e che è anche il responsabile tecnico della FOTA: “Due o tre mesi fa avrebbe dovuto avvertire tutti di questa zona d’ombra delle norme. Non lo ha fatto. Per me significa cambiarsi il cappello quando fa più comodo”.
Brawn invece dice di avere la coscienza a posto: “A marzo del 2008 non parlai esattamente di quello che avevamo in mente, ma spiegai che avremmo dovuto preparare un set diverso di regole, per semplificare ciò che si può fare e ciò che non si può. Nessuno si interessò. Avremmo risolto un mucchio di problemi”.
Probabilmente non sarebbe nata neanche la controversia fra Williams e Ferrari in merito ai deflettori della F60. Invece è stato un avvio di stagione al veleno. Trulli è spavaldo: “I nostri ingegneri sono stati più bravi, quelli meno intelligenti si sono innervositi e hanno presentato ricorso”.
Era anche la tesi di Whiting: “Non c’è ragione di limitare la creatività degli ingegneri. Anche la Ferrari, anche altre vetture, hanno dispositivi che non sono menzionati nei regolamenti me non per questo sono illegali”.