Il tradimento, il collo, gli sponsor: tutti i perché del ritorno di Schumi
lunedì 15 febbraio 2010 · Dal paddock
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Magari ha ragione Gian Carlo Minardi. C’è qualcosa che non funziona “se il circus è costretto a ricorrere a un uomo di 41 anni per creare notizia”. Però si dà il caso che questo non sia un quarantunenne qualsiasi: questo si chiama Michael Schumacher, ha vinto e stravinto, ha demolito decine di avversari, ha raggiunto l’apice e non s’è saziato.
Dal 14 marzo, comunque vada, ci saranno statistiche da riscrivere, biografie da aggiornare e vecchio merchandise da svendere. Intanto ci sono 5 perché che scottano.
1) Perché il ritorno di Schumacher puzza di tradimento nei confronti della Ferrari?
Perché Schumi passa al nemico. Non è il primo che volta le spalle alla squadra per andarsene a correre con gli avversari, però con lui il discorso è diverso. Dice Marc Gene alla stampa spagnola: “Fa male vederlo con un’altra divisa perché Michael è parte integrante della miglior fase della nostra storia”. Autosprint aggiunge: “Schumi ha dato tanto a Maranello, ma tanto ha anche ricevuto”.
2) Se aveva voglia di correre, perché non è tornato con la Ferrari?
Perché dalla fine del 2006 a Maranello non è rimasto molto per lui. Montezemolo ha un teorema: “In questo sport ci sono differenze fra quello che puoi fare a 41 anni o a 35”. Insomma, Michelone è troppo vecchio per la rossa: “Ma se la Federazione avesse concesso la terza vettura – aggiunge Gene – l’avremmo data a lui”. Infatti la terza vettura, da regolamento, non prende punti. Cioè la Ferrari non rischia di perderne…
3) Ma allora perché Montezemolo rilanciava Schumi in estate nel 2009, giusto 4 mesi prima di scaricarlo?
Perché dopo l’incidente di Massa la Ferrari era alle strette e cercava soprattutto consenso in una stagione nera. E pensò a Michael: il richiamo giusto e il testimonial perfetto. Che, comunque, difficilmente avrebbe fatto peggio di Fisichella e Badoer. Solo che poi è sopraggiunto il dolore al collo. O forse, la consapevolezza che con la F60 ci sarebbe stato da faticare parecchio.
4) Perché anche Bernie Ecclestone sollecitava il ritorno di Schumacher?
Perché Schumi è uno che ha vinto sette Titoli Mondiali e che per anni ha incarnato la Formula 1. Quindi è sempre il benvenuto, soprattutto per il ritorno economico che può garantire a televisioni e sponsor. E indipendentemente dai risultati sportivi, per Ecclestone è quello che conta.
5) Perché Schumacher ha chiesto di cambiare numero?
Perché la Mercedes aveva assegnato il 3 a Rosberg e il 4 a lui, rispettando l’ordine cronologico degli ingaggi. Michael invece per scaramanzia vuole correre con un numero dispari: ha conquistato il Mondiale cinque volte con il numero 1, una volta con il 3 e un’altra col 5. Le statistiche sono dalla sua parte: la macchina numero 4 non ha mai vinto il campionato. Ma è un capriccio che automaticamente gli conferisce lo status di prima guida.