Renault vende quote, ma resta. E alla fine rinnova con Red Bull
mercoledì 16 dicembre 2009 · Dal paddock
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C’era il pericolo che scappasse un altro grande nome. E per la verità c’è ancora, perché secondo Eurosport il futuro della Renault in Formula 1 è garantito per il 2010, forse per il 2011, ma non oltre. La Régie dal prossimo anno inizierà a ridurre gli investimenti e si farà sostenere da Genii Capital, la compagnia che ha base in Lussemburgo ed è presieduta da Gerard Lopez.
Nella ridistribuzione delle quote, in mano alla Renault resta pochino: la stampa francese dice il 25%. Lopez smentisce e rifiuta di entrare nel merito. Magari non sarà proprio il 25%, ma quella della Renault ormai è comunque una quota di minoranza, che sposta il potere decisionale da Parigi a Lussemburgo.
Bernie Ecclestone l’aveva detto: “La Renault sta valutando quattro offerte di vendita”. Ma lui si aspettava che a mettere le mani sul team fosse David Richards, dopo il fallimento dell’operazione Prodrive.
Invece alla Renault è piaciuta di più l’offerta di Lopez. Che spiega: “Per la Formula 1 questo non è un periodo di incertezza. Piuttosto è un periodo di opportunità”.
Resta in piedi il contratto di fornitura motori alla Red Bull, nonostante il durissimo confronto di fine stagione. Tutto sommato, secondo Christian Horner, l’opzione Renault perlomeno garantisce continuità: “E poi quest’anno ci hanno sostenuto in momenti difficili, soprattutto con la macchina di Vettel, quando abbiamo dovuto girare limitando il motore”.
Non si sblocca invece la questione dei piloti. E per certi versi si complica anche: Robert Kubica è sotto contratto da ottobre, ma la Renault gli aveva garantito certe condizioni che sotto la gestione di Genii rischiano di cadere.
Daniele Morelli, il manager di Robert, parla alla Bbc: “Sono cambiate le carte rispetto a quando abbiamo firmato. La Renault deve darci spiegazioni. Non abbiamo niente in contrario rispetto alla nuova gestione, ma vogliamo capire quali strategie ci saranno“.
Per l’altra macchina si fanno tanti nomi. È probabile che vinca chi porterà più soldi. E con la Renault di una volta non sarebbe mai successo.