Nasce la Virgin: senza gallerie del vento, con due collaudatori (!)
martedì 15 dicembre 2009 · Dal paddock
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A meno di 24 ore dalla presentazione della Lotus, nella cornice di Notting Hill esce allo scoperto anche la Virgin, vale a dire l’ex Manor di John Booth. Titolari Timo Glock e Lucas Di Grassi, collaudatori Alvaro Parente e Luiz Razia: due, come in un top team, nonostante la Virgin non sia affatto un top team e nonostante i test saranno limitati anche nel 2010.
Il team principal è Alex Tai che lavora in Virgin dal 1997. Ha fatto crescere lui il progetto che presto porterà i turisti più facoltosi del pianeta a fare un giretto in orbita nello spazio: “Alla Virgin abbiamo persone d’esperienza che rendono possibile l’impossibile. La squadra è fatta da gente che vive la competizione e che ha bene in mente qual è il percorso verso il successo”.
Si vive sui soldi di Richard Branson che a marzo rifiutò di farsi title sponsor alla Brawn che era ancora un’incognita. Adesso sponsorizza la Manor e spende pochissimo: “Anche meno di quanto avremmo speso con il budget-cap – spiega Branson – e avremo l’investimento più basso di tutta la Formula 1. Questa è una squadra che vuole dimostrare che tramite un’eccellente ingegneria, grandi piloti e grande affinità con il pubblico, si può arrivare a ottimi risultati”.
Non avranno nemmeno la galleria del vento, né pagheranno società esterne, come fa per esempio la Lotus: la prima Virgin da Formula 1 nascerà completamente dai computer e sarà interamente sviluppata con la fluidodinamica numerica.
Se ne sta già occupando Nick Wirth: “Quando lasciai lo sport nel 1999 ero deluso. Ho sempre creduto nella progettazione digitale, ma la Formula 1 non era pronta. Adesso è il mio mondo”.