Kimi Raikkonen con la Red Bull. Solo nei rally… per ora
sabato 5 dicembre 2009 · Mercato
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Scaricato dalla Ferrari, rifiutato dalla McLaren, Kimi Raikkonen si butta fra le braccia della Citroen nel Mondiale Rally: correrà nel team junior e farà 12 tappe su 13, saltando solo la Nuova Zelanda dove la squadra sarà comunque assente in blocco.
Col rally, Kimi si è già cimentato. E sempre sulla Grande Punto Abarth S2000: tredicesimo all’Artic Lapland, diciassettesimo a Vaakuna, ritirato al Rally della Marca, capottato al Rally mondiale di Finlandia.
Sterrati, ghiaccio e salti gli piacciono troppo: “Un giorno – aveva rivelato in estate – i rally potrebbero diventare la mia attività agonistica”.
È una sfida che si concretizza grazie ai capitali della Red Bull che però, come sponsor, gli pagherà soltanto una stagione. Spiega Kimi: “Abbiamo solo un anno di contratto, vedremo cosa succederà per il futuro”.
L’ipotesi è che nel 2011 proprio la Red Bull può riportarlo in Formula 1 accanto a Sebastian Vettel, alla scadenza naturale del contratto di Mark Webber.
Ma un anno di stop, lontano dai ritmi dell’evoluzione della Formula 1, può essere un handicap difficile da compensare. Lo spiega Alain Prost, che alla fine del 1991 si prese una stagione di pausa prima di tornare – vincendo – nel 1993: “Raikkonen è un po’ pigro, gli piace festeggiare e bere qualche drink. Se ti prendi un anno di sosta invece devi fare le cose seriamente, prepararti fisicamente e mentalmente per il futuro”. E il rally può non bastare.