Salta Donington. Alemanno rilancia il Gran Premio di Roma in zona Eur
lunedì 26 ottobre 2009 · Politica
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L’ultimatum di Ecclestone è scaduto a settembre: Donington doveva trovare 135 milioni di sterline per la riqualificazione della pista, invece le banche non hanno cacciato il becco di un quattrino. Bernie ha concesso una proroga: un mese, non di più. Ma a questo punto il mese è passato e lui si è stufato.
Donington ha perso: può scordarsi la Formula 1. Anche perché, ammesso che trovi i fondi, difficilmente finirà la ristrutturazione in tempo per giugno.
Per cui Ecclestone deve scegliere se tornare a Silverstone e mantenere il Gran Premio, oppure perdere una data in calendario e cedere – non subito ma nel 2011 – il posto della Gran Bretagna a un’altra Nazione. Che potrebbe essere la Bulgaria, l’India o eventualmente l’Italia.
Perché mentre Donington fa i conti con gli istituti di credito, Gianni Alemanno su Pocket di ottobre rilancia la candidatura di Roma: “Vorremmo mettere in cantiere l’operazione per il 2012, preferibilmente per i mesi estivi. Comunque sia, vorremmo rendere realtà il Gran Premio di Roma prima del via dell’Expo 2015 di Milano“.
Ecclestone avverte: “Ci sono troppi posti che vogliono una corsa”. Alemanno allora spinge sull’acceleratore, dà già i dettagli della pista nella zona dell’Eur: “Sarà un circuito votato allo spettacolo con tre o quattro punti veri di sorpasso, con almeno due rettilinei e una velocità media di 177 km/h per una lunghezza superiore a 4 chilometri”.
E i romani, come la pensano? Romatoday.it che tiene il diario degli eventi della capitale, registra la protesta del Comitato Salute e Ambiente dell’Eur: “La realizzazione di un circuito e delle strutture temporanee comprometterebbe la mobilità pubblica, comporterebbe l’abbattimento di alberi per realizzare paddock e box ampi, piazzole per mezzi di sicurezza e per la polizia”.
Maurizio Flammini, che promuove il progetto, risponde per cifre: la corsa porterà 160 milioni di euro di investimenti privati per la prima edizione, 9.800 nuovi posti di lavoro e 1 miliardo di euro di ricaduta, “nel 2012, ma anche prima se avremo la disponibilità di Ecclestone”.