Torna il marchio Lotus. La FIA: “Per la Sauber c’è sempre spazio”

martedì 15 settembre 2009 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti

Torna in pista il marchio Lotus, ma il progetto è nuovo di zecca. E c’è poco e niente in comune con la leggenda di Colin Chapman e Jim Clark. Questa è un’avventura del governo malese e degli imprenditori di Kuala Lumpur che ad agosto volevano la BMW e che alla fine partono da un foglio bianco.

Tony Fernandes sarà il team principal, assicura che il governo malese conta di mettere in piedi un centro tecnologico di tutto rispetto all’autodromo di Sepang.

Nel frattempo, la base è quella storica, la factory di Norfolk, nel Regno Unito, sotto la direzione tecnica di Mike Gascoyne che ha rotto con Force India nel 2008. I motori invece li mette Cosworth.

Ma adesso la FIA ha un’altra questione da sbrigare. Perché nei piani della Federazione Internazionale, la Lotus del nuovo millennio doveva entrare nel circo al posto di BMW. Invece da Hinwil la Sauber fa sapere che la proprietà passerà da BMW a Qadbak e che, in un modo o nell’altro, in griglia nel 2010 loro vogliono esserci.

La FIA mette le mani avanti: se la Sauber si salva, la lista degli iscritti si allunga a 14 team. Purché vengano confermate le intenzioni di Campos, Manor e USF1, che a giugno hanno ottenuto un posto in Formula 1 e poi si sono nascoste.

Bmw, Chapman, Cosworth, Fernandes, Fia, Gascoyne, Sauber, Team Lotus,