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Istanbul, pubblico in calo. Mark Webber: “Sono prezzi proibitivi”
martedì 9 giugno 2009 · Politica
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Era atteso il calo di presenze, ma neanche le prospettive più pessimistiche potevano prevedere meno di 36 mila spettatori, a fronte di una capacità totale quasi 4 volte superiore.
Un quadro imbarazzante che secondo Mark Webber si spiega soprattutto con il fattore biglietti: “Sono sicuro che in Turchia c’è tanta gente che vorrebbe assistere al Gran Premio, ma non ne ha la possibilità perché i prezzi sono proibitivi”. Per un posto in tribuna centrale di fronte ai box si dovevano sborsare 350 euro; 50 solo per l’ingresso circolare, senza accesso in tribuna.
Sono prezzi in linea con gli altri Paesi europei, ma sono fuori portata per la popolazione locale che secondo le stime dell’Ocse, aggiornate al 2008, in busta paga percepisce mediamente il 70% in meno rispetto al Regno Unito.
Per gli organizzatori la situazione è critica, perché mentre il pubblico cala, le spese aumentano. La compagnia petrolifera nazionale era sponsor principale dal 2005, ma dal 2009 ha ritirato l’appoggio finanziario.
Mumtaz Tahincioglu, del comitato che gestisce il complesso di Istanbul Park, ammette che la sopravvivenza della Turchia nel circuito iridato è seriamente a rischio, mentre avanzano le quotazioni di altri Paesi.
Tahincioglu punta a mantenere la gara ad anni alterni, come già avviene per il rally di Turchia. Ma non è detto che Ecclestone si faccia convincere.