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Monaco, Button sempre più lader. La Ferrari a podio con Raikkonen

domenica 24 maggio 2009 · Gran Premi
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Ha ragione Brawn, più passa il tempo, più Button somiglia a Schumacher. Anche nella tenuta fisica: Barrichello e Raikkonen che l’accompagnano sul podio sembrano usciti dalla sauna, lui è fresco come una rosa.

Alla fine del giro d’onore ferma l’auto all’ingresso della pit-lane e col casco ancora in testa si sobbarca una mini maratona sul rettilineo, dà il cinque ai commissari, saluta chi gli sventola in faccia la bandiera inglese, arriva di fronte al Principe, senza una goccia di sudore. Alza al cielo il suo primo trofeo monegasco.

“Sto diventando noioso, un noioso bastardo”. Che nel 2009 ha già vinto 5 corse su 6, totalizzando 51 punti e 4 pole position. La fase più dura della giornata? Tenere la concentrazione negli ultimi giri, “perché – spiega – c’è sempre una parte della testa che vorrebbe pensare ad altro”.

Il suo momento critico – e decisivo – arriva la fine del primo stint, quando il consumo delle Bridgestone morbide lo costringe ad anticipare la sosta. Brawn ammette: “Non ci aspettavamo un calo del genere, non era previsto dai calcoli”.

Ma a conti fatti, è in quei giri che Button mette i presupposti per la vittoria, perché a parità di gomme gira comunque meglio di Barrichello e perché una volta saldato il conto con la mescola più ostica ha solo da guadagnare rispetto a chi, come Raikkonen e Massa, le morbide le tengono per il finale.

E infatti Kimi e Felipe arrivano terzo e quarto e non sono mai un pericolo: “Dal nostro punto di vista – dice Aldo Costa nel dopo gara – i pneumatici si sono comportati esattamente come ci aspettavamo”. Spingendo la Ferrari verso un risultato che è comunque il migliore dall’inizio della stagione.

Adesso Chris Dyer alza la posta: “La gara è stata interessante, ma siamo anche un po’ delusi. È un buon segno, perché significa che non siamo appagati e che vogliamo tornare in testa. Il passo della F60 ci conforta, soprattutto per quello che abbiamo visto nella seconda parte di gara, quando avevamo più benzina degli altri e facevamo comunque degli ottimi tempi”.

Massa al passaggio 50, con le dure quasi alla frutta, segna il giro record. Che punti non ne porta, ma è la dimostrazione che la versione B della F60, che aveva già debuttato in Spagna, il potenziale almeno a Monaco ce l’aveva.

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