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Ferrari, dalla Spagna segnali di ripresa. Ma è il muretto che sbaglia

sabato 16 maggio 2009 · Gran Premi
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Continuano a chiamarla F60, ma la Ferrari che si è vista in Spagna ha poco e niente in comune con il modello che in quattro gare ha raccolto solo i 3 punti del sesto posto di Raikkonen in Bahrain. Profilo estrattore più largo, telaio più leggero, nuova aerodinamica anteriore e posteriore. Tutte differenze che si notano all’occhio e al cronometro.

In qualifica Massa si piazza quarto, al via ha la meglio su Vettel e nella classifica dei giri veloci solo le Brawn fanno meglio di lui.

È già una mezza vittoria, considerando che ad aprile, confermata la legalità della Brawn, Domenicali faceva fatica a mascherare il pessimismo e lasciava intravedere la possibilità di abbandonare a se stessa la F60 e concentrare tutte le forze già sul 2010.

Invece, da Barcellona la Ferrari lancia segnali di ripresa. Almeno sul piano della prestazione pura. Perché poi nel conto del week-end entrano anche le dolenti note, strategie strampalate e affidabilità traballante.

Raikkonen in Q1 resta nella tagliola perché per risparmiare un set di gomme rimane ai box nell’illusione che un solo giro sia sufficiente per passare in Q2. Lo stesso errore che era stato commesso con Massa a Sepang. E al muretto c’era ancora Baldisserri a rispondere di tanta presunzione.

È solo il primo intoppo, Raikkonen in gara corre con il motore che “va al limitatore sul dritto” e nonostante i cavalli del kers non gli riesce di avere la meglio su Heidfeld. Si ferma dopo 17 giri, “a causa – spiega Chris Dyer – di un problema idraulico nella gestione del controllo dell’acceleratore”.

Con Massa i problemi arrivano a 12 giri dalla fine, quando la telemetria evidenzia che col carburante Felipe sta andando in riserva. L’ufficio stampa parla di riflussi che avrebbero impedito il rifornimento completo in entrambi i pit-stop.

Nel paddock l’idea è un’altra: la F60 si è bevuta troppa benzina per un settaggio inappropriato. Riflusso o errore, al disguido il team non reagisce in tempo: “Abbiamo pensato a un rabbocco rapido – confessa Domenicali – ma ormai era tardi”.

Massa si fa passare prima da Vettel e poi da Alonso. Taglia il traguardo sesto e dopo resta a secco. Enzo Ferrari aveva una metafora per i momenti difficili: “La Ferrari corre finché ha benzina”. Appunto.

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