La sfida di Mosley: budget controllato o rispetto integrale delle regole
mercoledì 18 marzo 2009 · Regolamenti
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Dal 2010 i team potranno scegliere: libertà di spesa nel rispetto delle restrizioni del regolamento tecnico, oppure libertà di progetto con un tetto di budget di 30 milioni di sterline a stagione. Lo ha deciso a Parigi il Consiglio Mondiale, nell’ultima seduta prima della partenza per Melbourne.
Nella testa di Max Mosley, l’idea dell’introduzione di un limite alle spese frullava da tempo. Dopo il ritiro della Honda, la situazione economica mondiale gli concede l’alibi: “Keith Duckworth una volta disse che un ingegnere fa con un dollaro quello che un idiota fa con centomila dollari. Noi non vogliamo far altro che incentivare l’ingegneria brillante. Il successo lo avranno i team con le migliori idee, non necessariamente quelli con più soldi”.
Chi decide di sottostare ai limiti di budget imposti dalla Federazione può modificare il fondo vettura, usare ali mobili e fregarsene del regime di rotazione massimo del motore. Inoltre, aggiunge Mosley, “non avrà vincoli sul numero degli sviluppi, sulle omologazioni, sui materiali, sui simulatori e sulle gallerie del vento”.
La FIA promette solennemente che le squadre “cost-capped”, cioè quelle che accettano di limitare le spese, saranno messe in condizione di raggiungere comunque le prestazioni di chi ha un budget superiore. A patto che nei 30 milioni rientrino effettivamente tutte le uscite. Compresi i salari ed esclusi soltanto i motor-home e le multe eventualmente comminate dalla FIA.
Il Consiglio Mondiale ne approfitta anche per bocciare la proposta della FOTA che chiedeva 12 punti per il vincitore, 9 per il secondo classificato e 7 per il terzo. A Parigi il suggerimento non è piaciuto. Il sistema di punteggio infatti resta invariato, ma il criterio di assegnazione del titolo cambia. Perché già da quest’anno il campione del mondo sarà il pilota con più vittorie e non quello con più punti in assoluto.
Ai punti si guarderà solo in caso di spareggio e solo per decretare la graduatoria dalla seconda posizione in giù. Con una prassi che si avvicina parecchio al progetto delle medaglie voluto fortemente da Ecclestone.